Colpita da legionella probabilmente a casa, profilassi anche a scuola

09 Aprile 2024 05:00

Un’insegnante della scuola primaria di Niviano si prende la legionella e finisce all’ospedale. E così, a scuola, si diffonde la preoccupazione tra i genitori: a lanciare l’allarme era stata la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Rivergaro e Gossolengo, vietando ai ragazzi l’utilizzo dell’acqua dei rubinetti nell’istituto e invitandoli a munirsi di bottigliette d’acqua sigillata. “Ma l’origine del contagio potrebbe trovarsi nell’abitazione della contagiata” riferisce l’Ausl di Piacenza.

Visto l’allarme creatosi nel frattempo, però, il sindaco di Rivergaro Andrea Albasi ha chiesto e ottenuto che Ausl esegua comunque un campionamento anche sui rubinetti della scuola di Niviano, utilizzati per il lavaggio delle mani: procedura prevista per la giornata di oggi.

L’azienda sanitaria ne approfitta per fare un po’ di chiarezza sulla legionella, per evitare nuovi allarmi. “Ci si può ammalare respirando minuscole gocce, cioè aerosol di acqua, che vengono diffuse nell’ambiente da docce, vasche per idromassaggio o condensatori evaporativi dei sistemi di condizionamento d’aria”, spiega la direttrice dell’Igiene e Sanità Pubblica Alessandra Rampini.

Tra le precauzioni generali, si raccomanda il mantenimento dell’acqua nei serbatoi d’accumulo a non meno di 60 gradi per l’acqua calda e sempre meno di 20 gradi per l’acqua fredda, la pulizia dei getti doccia e i filtri dei rubinetti con prodotti anticalcare, far scorrere l’acqua nelle tubature poco utilizzate o evitare la raccolta dell’acqua di condensa vicino ai filtri dei condizionatori.

L’ARTICOLO DI CRISTIAN BRUSAMONTI SU LIBERTÀ

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