Stenosi aortica, a Piacenza nuove tecniche mini invasive: al via corso di formazione

17 Aprile 2024 09:56

Tecniche sempre meno invasive per intervenire sulla stenosi aortica, una patologia cardiaca che si verifica quando una delle quattro valvole del cuore si restringe o si ostruisce. Se questo accade, diminuisce il flusso di sangue ossigenato che dall’organo arriva, attraverso la principale arteria del nostro organismo, al resto del corpo.

CONSEGUENZE DELLA STENOSI AORTICA

Il ventricolo sinistro del cuore, che pompa il sangue attraverso la valvola aortica, deve lavorare più duramente. Questo può portare a un ispessimento della parete muscolare, nel tempo, a un indebolimento della sua capacità di contrarsi. La stenosi aortica è una delle malattie valvolari più comuni e può verificarsi, tipicamente nelle persone anziane, a causa di calcificazioni degenerative o difetti congeniti (situazione più comuni nei giovani). I sintomi possono variare a seconda della gravità del restringimento e includono palpitazioni, dolore toracico, affaticamento e mancanza di respiro durante l’attività fisica. Colpisce il 3,4% della popolazione ultra 75enne: il 75,6% di questi pazienti è sintomatico. In casi gravi, la stenosi aortica può portare a insufficienza cardiaca e persino alla morte. Se non adeguatamente trattata ha un’evoluzione molto rapida. La diagnosi precoce e un rapido avvio al trattamento, quindi, sono fattori cruciali.

QUALI SONO I TRATTAMENTI MIGLIORI

“Le più recenti linee guida della Società europea di Cardiologia sulla gestione della stenosi aortica – sottolinea la professionista piacentina – individuano nella Tavi (Transcatheter Aortic Valve Implantation) il trattamento più indicato per i pazienti di età sopra i 75 anni, ma anche per soggetti più giovani con specifiche condizioni clinico anatomiche. Si tratta di una procedura medica minimamente invasiva che permette di impiantare una nuova valvola aortica nel cuore attraverso un piccolo foro nella pelle, solitamente all’inguine. È un’alternativa al tradizionale intervento cardiochirurgico, che consente un migliore e più rapida ripresa del paziente dopo l’operazione”.

PROCEDURA UTILIZZATA IN EMILIA ROMAGNA

In Regione Emilia-Romagna si registra un ampio utilizzo di questa terapia rispetto alla media nazionale 52% rispetto al 47%, con 214 procedure eseguite per milione di abitanti). “Eppure – evidenzia la dottoressa Aschieri – la Tavi è ancora una procedura ampiamente sottoutilizzata: i pazienti trattati, infatti, sono circa il 50% di quanti, secondo le linee guida, sarebbero candidabili al trattamento. È importante pertanto dare un segnale importate, poiché, per garantire un adeguato accesso alle cure, va creata una rete che coinvolga il medico di famiglia e il cardiologo del territorio. Sono queste figure professionali, infatti, i primi punti di contatto con il paziente che possono garantire diagnosi e trattamento tempestivi”.

STENOSI AORTICA: CORSO DI FORMAZIONE

Su questo tema si concentra il programma formativo e informativo che si svolgerà sabato 20 aprile 2024 al Best Western Park Hotel di Piacenza in strada Valnure 7 dal titolo C.O.N.N.E.C.T. for TAVI (Call On Network Now & Expand Care Together). L’incontro realizzato sotto la guida scientifica di Daniela Aschieri, direttore di Cardiologia, e Luigi Vignali, responsabile della Cardiologia interventistica dell’ospedale di Parma, è rivolto a medici di base e cardiologi.

Il programma della giornata di approfondimento fornirà una panoramica approfondita sulla gestione ottimale del paziente con stenosi aortica: linee guida, selezione del paziente e iter diagnostico ottimizzazione del trattamento, sostenibilità della terapia. I partecipanti saranno inoltre coinvolti in sessioni pratiche di simulazione diagnostica.

L’iscrizione al corso è a numero chiuso e riservata a 40 professionisti. Per l’iscrizione è necessario inviare una richiesta a: [email protected]

 

 

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