Cresce il lavoro a Piacenza: 7.100 contratti in tre mesi, mancano figure professionali

26 Aprile 2024 11:48

Cresce il mercato del lavoro a Piacenza. Dopo il buon andamento nel mese di marzo, il numero dei nuovi contratti che attiveranno le imprese piacentine continuerà a crescere anche nel corrente mese di aprile e nel trimestre aprile-giugno.

Sono 2.040, infatti, i nuovi contratti che saranno attivati in provincia di Piacenza nel mese corrente, e il dato – che emerge dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia sui dati del Sistema Excelsior – appare in crescita del 4,6% rispetto ad aprile 2023.

I giovani al centro delle nuove assunzioni

Previsioni positive, anche per il trimestre aprile-giugno 2024, con un risultato che dovrebbe superare dello 0,3% a quello dello scorso anno, con un numero di nuovi contratti attestato a 7.100 unità.

Le imprese che attiveranno nuovi contratti rappresentano il 17% del totale, e guarderanno in particolare ai giovani, che rappresentano il 28% dei destinatari dei nuovi contratti.

Difficoltà a trovare figure professionali

Mentre restano alte le difficoltà di reperimento delle figure professionali ricercate dalle imprese (nel 55% dei casi), i contratti proposti sono per il 74% rappresentati da lavoro dipendente (25% tempo indeterminato, 40% determinato e 9% di altro tipo, tutti in crescita) e per il 26% dalle forme ‘flessibili’ (22% somministrazione/interinali in e 4% di collaborazione/partite Iva/altri).

I primi cinque settori di attività numero di nuovi contratti programmati nel corrente mese di aprile sono i servizi di logistica, trasporto e magazzinaggio con 480 unità (-29,4%), il commercio con 280 unità (+86,7% ), i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con 220 unità (+22,2% rispetto allo stesso periodo 2023), industrie meccaniche e elettroniche con 170 unità e le costruzioni, con 170 unità (+41,7%).

Professioni più richieste: ristorazione, trasporti, addetti alle vendite

Le tre professioni più richieste in valore assoluto sono relative agli addetti nelle attività di ristorazione (210 unità, per il 60,9% dei casi difficili da reperire), i conduttori di veicoli a motore con 160 unità (nel 70,5% dei casi di difficile reperimento) e gli addetti alle vendite (150 unità, 32,2% difficili da trovare).

I titoli di studio più richiesti per aprile riguardano la qualifica di formazione professionale o diploma professionale, con 720 nuovi contratti (il 35,2% sul totale); a seguire, i diplomi di istruzione di livello secondario, con 620 unità (il 30,4%), mentre per chi esce dalla scuola dell’obbligo vi sono 450 nuovi contratti disponibili e per il livello universitario ci si attesta a 250 unità.

L’esperienza nella professione è richiesta nel 60,5 % dei casi ai titoli più elevati, nel 22,3% agli intermedi e nel 12,7% a quelli che hanno il titolo della scuola dell’obbligo.

Per quanto concerne le figure professionali, i dati camerali attestano che nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, la ricerca di tecnici dei rapporti con i mercati è assai difficile nell’87,2% dei casi, si attesta all’85,7% per i tecnici della salute, all’81,8%% per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi ed al 64,7% nella ricerca di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni.

Nell’ambito degli impiegati e nelle professioni commerciali e nei servizi, sono di più difficile reperimento i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 78,3% dei casi), gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (nel 60,9% dei casi), gli addetti alle vendite (nel 32,2% dei casi) e gli addetti alla segreteria e agli affari generali (30,8% dei casi).

Per quanto riguarda gli operai specializzati, infine, le maggiori difficoltà di reperimento si scontano per la ricerca di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (nell’85,9% dei casi), operai addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (nell’85,2% dei casi), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (nel 78,9% dei casi) e fabbri ferrai costruttori di utensili (nel 76,7% dei casi).

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