Provincia, Patelli giura: “Ente solido”. In consiglio la frattura con il centrodestra

10 Ottobre 2022 19:29

Per il centrodestra “accettare le deleghe sarebbe stato un errore sul fronte della coerenza e del rispetto dell’esito elettorale”. Ma nel centrosinistra c’è disappunto e amarezza per un clima di tensione politica che, di fatto, incombe sull’aula di corso Garibaldi. Si è aperta ufficialmente oggi pomeriggio l’era della neopresidente della Provincia di Piacenza Monica Patelli, che ha giurato davanti al consiglio: “Sono ben consapevole che questo ruolo comporta onore e responsabilità. Troverò il supporto di un ente che ha una tradizione di buona amministrazione, con un bilancio solido, capace di rispondere alle esigenze del territorio”.

Però il contesto politico è tutt’altro che lineare: attraverso la consultazione di secondo livello introdotta dalla riforma Delrio nel 2014, Patelli è stata eletta il 24 settembre con il sostegno del centrosinistra che conta tre consiglieri su dieci, mentre gli altri sette sono di centrodestra, in carica ancora nel 2023. Quest’ultimi hanno deciso di non accettare la riassegnazione delle deleghe da parte della neopresidente. “In un clima di apertura e confronto – interviene Patelli – cercherò costantemente il massimo coinvolgimento di tutti i consiglieri provinciali e dei sindaci, dai comuni più grandi ai borghi più piccoli. In questi primi giorni del mio mandato ho voluto incontrare individualmente tutti i dieci consiglieri provinciali. Per proseguire nel solco tracciato dall’ex presidente Barbieri, ho auspicato che la loro disponibilità potesse tradursi anche nell’accettazione di un coinvolgimento attivo da parte dei sette consiglieri di maggioranza attraverso una riconferma delle deleghe, così come erano già formulate, senza alcuna riorganizzazione, riconoscendo al gruppo di centrodestra anche la vicepresidenza. Ma ho appreso dai giornali la notizia del rifiuto. Avrei apprezzato una telefonata. Sono un po’ spiaciuta dal modo in cui si è deciso di dare visibilità a questa posizione, dopo un mio atteggiamento di confronto diretto con tutti i consiglieri, incontrati uno a uno”.

Dall’esponente di centrodestra Federico Bonini l’auspicio che “un giorno, a livello nazionale, si possa tornare all’elezione diretta del presidente della Provincia. In questa tornata – aggiunge – il centrodestra ha perso e, dunque, è giusto che non detenga le deleghe. È vero, il consiglio è retto dalla nostra maggioranza. Voteremo gli atti condivisibili e coerenti con la linea impressa nei mandati Barbieri e Albertini. Il funzionamento corretto della Provincia è un bene per tutto il territorio”. È la stessa posizione del “collega” di centrodestra Massimiliano Morganti: “Il rifiuto delle deleghe non rappresenta un passo indietro dalla vita dell’ente”.

Dal centrosinistra Claudia Ferrari definisce “inedita” la composizione degli equilibri politici nel nuovo mandato provinciale, “espressione di una votazione democratica da rispettare, pur all’interno di una normativa che andrebbe sicuramente superata”.

“CORDATA PIACENTINA PER VILLA VERDI” – Durante il consiglio provinciale, Giampaolo Maloberti ha chiesto alla neopresidente Patelli di impegnarsi a “promuovere una cordata piacentina per l’acquisizione di Villa Verdi a Sant’Agata di Villanova d’Arda, perché rappresenta un patrimonio per il territorio piacentino. Verdi era anche un allevatore e trasformatore di grana padano, a riprova dell’importanza della sua figura per il tessuto enogastronomico. Una volta stabilita la nuova proprietà della villa, il Consorzio per la tutela del grana padano si è detto disponibile a collaborare per la valorizzazione del monumento”.

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