Il mondo fatto con 14mila bottiglie di plastica: l’opera ambientalista cerca casa

11 Aprile 2022 05:00

I pessimisti (o forse sarebbe meglio definirli realisti) ci possono vedere un mondo inquinato schiacciare un bambino a cui sono stati bendati gli occhi per non vedere le brutture di oggi.
Coloro che si affidano alla speranza, invece, ci leggono un messaggio incoraggiante per il futuro: un neonato che regge la Terra, più forte di tutto.
Come tutte le installazioni artistiche, anche quella di Rosario Scrivano, animatore culturale della Spadarina, si presta a visioni e interpretazioni differenti.
Un’opera imponente, realizzata con 14mila bottiglie di plastica, pensata prima della pandemia e del lockdown, che ha richiesto ben due anni di lavoro.
“Sono sempre stato attento ai tempi ambientali, che toccano il futuro di tutti noi – spiega Scrivano – quindi ho iniziato a recuperare bottiglie di plastica, a chiedere agli amici, a stare più attento anche per strada per raccogliere anche quelle gettate a terra: alla fine ne ho utilizzate circa 14mila, saldate a caldo tra loro, ma quelle che ho maneggiato sono di più, visto che per realizzare mare e continenti avevo bisogno di colori specifici”.
L’installazione è di fatto completata, ma c’è un problema non da poco: le sue dimensioni. “L’opera – chiarisce l’autore – è composta da undici elementi leggeri e facilmente trasportabili, ma, una volta uniti tra loro, è larga cinque metri e alta quasi sei. Io non ho lo spazio per esporla, visto che non può stare all’aperto: gli elementi atmosferici la rovinerebbero. Quindi sono disposto a donarla gratuitamente a chiunque abbia il desiderio e il luogo adatto per valorizzarla”.
Scrivano ha scritto a enti pubblici e musei non solo di Piacenza, ma di tutta Italia e del mondo: “Mi hanno risposto anche da Firenze, Roma, Venezia e Berlino: tutti entusiasti, ma senza lo spazio sufficiente. La mia idea? Piacenza Expo sarebbe perfetta”.

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