La Bce: “Criptovalute pericolose”. E scoppia l’allarme cryware

27 Maggio 2022 14:00

La Bce torna ad affondare i crypto asset, sostenendo che “non valgono nulla” e invocando “una regolamentazione del settore per difendere i risparmiatori dal rischio di speculazione”.
L’attacco arriva in un momento di alta volatilità per le valute digitali, con i Bitcoin che stanno pagando il prezzo più alto, mentre si fa strada una minaccia informatica emergente che si chiama cryware e prende di mira i portafogli elettronici.
I crypto asset “non valgono nulla, sono basati sul nulla, non c’è alcun asset sottostante che funga da ancora di sicurezza. Quando avremo una valuta digitale di una banca centrale, un euro digitale, garantisco che sarà molto diverso”, ha spiegato in una intervista ad una Christine Lagarde, la presidente della Banca centrale europea, istituzione che non è mai stata tenera con le criptovalute. “Il timore – ha spiegato – è per la sicurezza dei risparmiatori che non hanno alcuna comprensione dei pericoli, rischiano di perdere tutto”. Ecco perché i crypto asset “dovrebbero essere regolamentati”.

Bitcoin e Ether che hanno perso il 50% dal picco dello scorso anno e molte istituzioni finanziarie stanno intensificando lo scrutinio su questo tipo di asset per i rischi che pone alla stabilità finanziaria, con regole troppo frammentate.
Con il caso estremo di paesi come El Salvador, in cui il Bitcoin è diventato legale al pari del dollaro.
Mentre all’opposto c’è la Cina con le sue contraddizioni: ha vietato le critpomonete, ma resta il Paese che per capacità di calcolo, cioè il requisito necessario per emettere valute digitali, è la seconda risorsa al mondo dopo gli Stati Uniti, come spiega un rapporto del Cambridge Centre for Alternative Finance.
Sarà difficile però, a 13 anni dalla comparsa dei Bitcoin e con la spinta di personaggi popolari con Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, non sentire più parlare di criptovalute.
I CRIPTO-CRIMINI
Oltre agli speculatori, il settore fa gola anche ai cybercriminali, che prima le hanno elette a moneta di scambio per i riscatti legati ai ransomware, e poi hanno iniziato ad attaccare direttamente i portafogli digitali.
Per questo il team sicurezza di Microsoft ha lanciato l’allarme di un nuovo virus malevolo che si chiama cryware.
Secondo gli esperti “raccoglie ed esfiltra dati direttamente dai portafogli di criptovaluta archiviati localmente su un dispositivo”, i cosiddetti hot wallet che forniscono “un accesso più facile alle chiavi crittografiche necessarie per eseguire le transazioni”.
Sfortunatamente per gli utenti, in caso di furto il danno risulta irreversibile in quanto le transazioni blockchain non possono essere modificate anche se sono effettuate senza il consenso dell’utente legittimo. “Sebbene questa tecnica non sia nuova e sia stata utilizzata in passato da ladri di informazioni, abbiamo osservato la sua crescente prevalenza – concludono gli esperti – il cryware ha segnato un cambiamento nell’uso delle criptovalute negli attacchi: non più come mezzo per raggiungere un fine, ma come fine stesso”.

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