Droni, chiavette usb infette
e pandemia informatica:
le cyber minacce per il 2023

18 Novembre 2022 05:00

Attacchi a tecnologie satellitari e server di posta elettronica, così come l’hacking dei droni e la prossima grande epidemia informatica, simile a quella di WannaCry che nel 2017 ha colpito e bloccato i sistemi di ospedali e aziende in tutto il mondo.
Sonoi alcune delle nuove frontiere degli attacchi “cyber” per il prossimo anno.
I ricercatori dell’agenzia di sicurezza informatica Kaspersky hanno presentato le loro previsioni sul futuro della cybersecurity, con uno sguardo alle minacce Apt, ovvero quelle lanciate da hacker e criminali esperti.
Stando agli analisti, l’instabilità dovuta al conflitto in Ucraina ha influenzato in maniera concreta le attività dei gruppi di cybercrime a livello globale, che hanno imparato a organizzarsi per realizzare attacchi che uniscono fisico e digitale.
Kaspersky ritiene, infatti, che nel 2023 potranno aumentare le intrusioni di prossimità, che utilizzano dispositivi come droni e chiavette usb infette per cercare di ingannare le vittime e ottenere dati al pari delle le violazioni condotte esclusivamente da remoto. “Le tensioni politiche del 2022 hanno determinato un cambiamento che si rifletterà sulla cybersecurity e avrà un effetto diretto sullo sviluppo di futuri attacchi sofisticati”, spiegano da Kaspersky.
Le previsioni per il 2023 si basano sulle esperienze e sulle ricerche del Kaspersky Global Research and Analysis Team (GReAT), che quest’anno ha monitorato oltre 900 gruppi e campagne di Apt.
Tra le varie minacce previste, la società si aspetta anche un alto numero di attacchi diretti alle pubbliche amministrazioni e ai principali settori di mercato: “È probabile che una parte non sia facilmente riconducibile a incidenti informatici, ma appaia come un incidente casuale. Altri attacchi assumeranno la forma di pseudo-ransomware o di operazioni di hacktivist per fornire una copertura plausibile ai veri autori. Anche gli attacchi informatici di alto profilo contro le infrastrutture ad uso civile, come le reti energetiche o la radiodiffusione pubblica, potrebbero diventare obiettivi, così come i collegamenti sottomarini e i nodi di distribuzione della fibra, difficili da difendere”.

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