La scelta di Innes: rinuncia
ai Mondiali di campestre, l’aereo inquina troppo

08 Febbraio 2023 14:00

“Cara British Athletics, avere l’opportunità di gareggiare per la Gran Bretagna in Australia è un privilegio. Tuttavia, è con grande rammarico che devo rifiutare questa opportunità”.
Si apre così una breve lettera, pubblicata da Athletics Weekly, con cui Innes Fitzgerald, giovane promessa inglese della corsa di resistenza, comunica alla federazione atletica del suo Paese di non voler prendere parte ai campionati mondiali di corsa campestre che si svolgeranno il 18 febbraio in Australia.
Il motivo? La “profonda preoccupazione” che l’impatto di un volo così lungo avrebbe sull’ambiente.
“Avevo solo nove anni – scrive Fitzgerald – quando è stato firmato l’accordo sul clima alla Cop21 di Parigi. Ora, a distanza di otto anni, le emissioni globali sono aumentate costantemente, avviandoci verso una catastrofe climatica. Sir David King, ex consulente scientifico capo del governo, ha dichiarato: “Quello che faremo, credo, nei prossimi tre o quattro anni determinerà il futuro dell’umanità”. La scienza è chiara. Una svolta è possibile solo grazie a un cambiamento trasformativo derivante da un’azione collettiva e personale”. Ecco perché “non mi sentirei mai a mio agio a volare sapendo che le persone potrebbero perdere i loro mezzi di sostentamento, le loro case e i loro cari. Il minimo che possa fare è esprimere la mia solidarietà a coloro che soffrono in prima linea a causa del collasso climatico. Arrivare a una decisione non è stato facile, ma non è paragonabile al dolore che proverei nel prendere il volo”.
Una decisione forte da parte della 16enne, che però non è nuova a questo genere di iniziativa. Aveva fatto notizia, infatti, la sua decisione di arrivare dalla sua casa di Exeter, nel Devon, fino a Torino per una gara pochi giorni fa utilizzando solo treno, bus e bicicletta, proprio per la sua riluttanza a prendere aerei.
Per il viaggio, insieme alla sua famiglia, ha preso un pullman notturno per Lille prima di prendere un treno per Torino via Parigi. E per percorrere il tragitto fra le stazioni, circa 20 minuti, hanno utilizzato tutti solo biciclette pieghevoli.
“La mia famiglia è attenta all’ambiente quanto me”, ha detto l’atleta a Athletics Weekly. “Viviamo in una casa passiva, in una piccola azienda che coltiva frutta e verdura. Quindi mio padre era felice che non volassimo. L’aviazione è l’attività più energivora che possiamo svolgere e fa esplodere l’impronta di carbonio di una persona. Non voglio tutto questo sulla mia coscienza”, ha concluso.

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