“La montagna è mettersi in gioco”: incontro con l’alpinista Cazzanelli

13 Febbraio 2024 05:02

Qualche giorno prima di incontrare il pubblico piacentino, François Cazzanelli ha aperto una nuova via sul monte Cervino, simbolo dell’alpinismo mondiale. Per chi è cresciuto ai piedi del Cervino, in una famiglia di guide alpine da cinque generazioni, il percorso è naturale e per chi ama la montagna, il trentaquattrenne alpinista e guida alpina è un’istituzione. Le sue imprese hanno scritto la storia, solo per citarne una, nel 2019 ha firmato il record di velocità in Nepal sul Manaslu, l’ottava montagna più alta del mondo (8.163 metri): da campo base alla vetta e ritorno in 17 ore e 43 minuti.

La serata – Sedie tutte occupate al negozio Df Sport Specialist di via Emilia Parmense che, insieme al Cai di Piacenza, ha organizzato l’evento inserito nel ciclo “A tu per tu con i grandi dello sport”. Cazzanelli ha dimostrato ottime doti comunicative e ha confermato che l’umiltà appartiene ai grandi. Una testimonianza in grado di suscitare lunghi e sinceri applausi. Una carriera caratterizzata da sacrifici e fatiche che si dissolvono nel vedere quello spiraglio di luce tra le rocce fredde, in grado di rigenerare anche dalle notti più dure.

Aiguille noire de Peuterey – Tra le notti in quota più difficili in assoluto per il valdostano c’è quella del bivacco documentato nel film “The noire”, che racconta in presa diretta l’avventura del febbraio 2023 sull’Aiguille noire de Peuterey, l’iconica montagna solitaria nel massiccio del monte Bianco in cui sono state scritte le pagine più belle dell’alpinismo e dove Cazzanelli ha voluto firmare la sua vetta insieme a Emrik Favre e Stefano Stradelli. Una via mista con passaggi di roccia e arrampicata su ghiaccio e tanta neve. Per i più esperti, la nuova via Colour Isaie ha queste caratteristiche: 600 m, 12 tiri gradati M8 7a/7a+ – AI 5. Pareti poco ospitali e condizioni climatiche in cui anche solo mettere le scarpe diventa faticoso e dove la resistenza psicologica conta quanto quella fisica. Il gruppo è stato messo a dura prova anche dallo spindrift: neve trasportata dal vento che ha che ha bagnato i sacchi a pelo congelandoli. Momenti difficili che fanno apprezzare ancora di più la conquista.

Spedizione sull’Ogre in Pakistan – “La montagna è mettersi in gioco. Senza la sofferenza non c’è risultato, ma senza il risultato non saremmo disposti a soffrire” ha ribadito più volte il trentaquattrenne valdostano che dopo la soddisfazione della vetta raggiunta ha mostrato anche le immagini della spedizione sull’Ogre in Pakistan affrontata per cercare un altro primato. Ventisette giorni di campo base, venti dei quali accompagnati dalla pioggia e un rientro obbligato per impegni già presi in precedenza. Niente vetta quella volta, ma la montagna si conferma maestra di vita: “Non lo posso considerare un fallimento – spiega Cazzanelli – perché ho imparato tanto da quella esperienza con alcuni tra gli scalatori più forti al mondo”.

Sanonani House – Il Nepal ha dato tanto agli alpinisti e per ricambiare la generosità, le mogli di alcuni di loro hanno aperto a Kathmandu un centro educativo chiamo Sanonani House, un progetto che sta a cuore a François Cazzanelli che promuove l’iniziativa nei suoi incontri.

La premiazione – Al termine della serata per premiare l’alpinista è arrivato il patron di Df Sport Specialist, Sergio Longoni. 

François Cazzanelli con Sergio Longoni

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