Il tribunale dichiara il Pro Piacenza fallito, schiacciato da oltre 2 milioni di rosso

19 Giugno 2019 18:01

Il Collegio della sezione Civile del tribunale di Piacenza, composto dai giudici Stefano Brusati, Antonino Fazio e Stefano Aldo Tiberti, ha dichiarato il fallimento del Pro Piacenza. La storica società calcistica cittadina, che proprio nel 2019 avrebbe compiuto 100 anni, non esiste più, schiacciata dai debiti accumulati soprattutto nel corso della gestione targata Seleco, con Maurizio Pannella presidente.
Il commissario giudiziale ha stimato che il passivo societario ammontasse a 2.162.744 euro, “cifra ben superiore – scrivono i giudici – a quanto indicato dalla società con l’elenco dei creditori in sede di ricorso pre-concordatario, ossia 662mila euro”.
Per stabilire la “situazione di insolvenza dell’impresa”, i giudici chiariscono anche che i dati di bilancio rivelano un attivo composto quasi interamente da immobilizzazioni immateriali (447mila euro) e crediti verso terzi (815mila euro), mentre la liquidità è di 106mila euro, “indice di chiaro squilibrio finanziario e di incapacità di far fronte in modo soddisfacente e tempestivo all’ingente indebitamento, pari a 925mila euro, tra l’altro lievitato”. Vista anche la perdita di esercizio costante dal 2015 (“segno univoco che la società non è più strutturalmente in grado di produrre utili”), il tribunale ha dichiarato il fallimento dei rossoneri.

Il giudice delegato è Stefano Aldo Tiberti, il curatore Fabrizio Maiocchi e l’adunanza dei creditori è fissata per il 23 ottobre 2019. A presentare istanza erano stati 17 giocatori, gli ex dipendenti, alcuni ex dirigenti e alcuni fornitori.

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