“Noi combattiamo questo fottuto nemico invisibile, voi state in casa”

15 Marzo 2020 23:58

La fatica per i turni massacranti, il tormento per le persone morte e i loro familiari, la soddisfazione quando “strappiamo una vita dalle viscide fauci di questo fottuto nemico invisibile”. E poi i sacrifici personali e familiari e l’appello ai cittadini di stare in casa per non vanificare gli sforzi eroici di migliaia di operatori sanitari.
C’è tutto questo nella testimonianza che il chirurgo Simone Mario Isolani ha lasciato pubblicamente su Facebook al termine della sua ultima pesante giornata di lavoro all’ospedale di Piacenza.

Buonasera. Ho appena finito il mio turno nell’area di Emergenza Sanitaria 5, un tempo reparto di Ortopedia, che oggi ospita una quarantina di pazienti con polmonite interstiziale da Covid 19.
Sei infinite ore in cui, bardato da testa a piedi, non puoi bere, mangiare, fare i tuoi bisognini e nemmeno grattarti il naso (e sommatele alla fatica che può fare un chirurgo nel provare curare delle polmoniti).
Ecco noi medici (e tutti gli operatori sanitari) questo mestiere l’abbiamo scelto, consapevoli di quelli che sono i nostri doveri.
E sebbene ci costi molto in termini di sacrifici, di importanti rischi per la nostra salute (e per quella di chi ci sta accanto) e di carico emozionale/psicologico (continuare a firmare moduli Istat di decesso di pazienti che hanno l’età dei tuoi genitori e informare i figli, tuoi coetanei, magari alle 4.00 del mattino, e per telefono che babbo/mamma non ce l’ha fatta e che non lo vedranno mai più vi assicuro che vi svuota le budella) siamo fieri e ogni volta che strappiamo una vita dalle viscide fauci di questo fottuto nemico invisibile proviamo una soddisfazione difficile da descrivere.
Se ci sommi che, visto che a casa ho una moglie gravida al quinto mese, un piccino di 15 mesi e una mamma ultrasessantenne fumatrice e non vorrei mai portargli questo “regalino”, mi sono dovuto isolare in un altro appartamento (che per fortuna i miei suoceri mi hanno messo a disposizione) e li potrò riabbracciare tra un mese (nella migliore delle ipotesi). Insomma, tutto questo per dirvi, che il lavoro sporco, quello sporco davvero, lo facciamo noi e a voi viene chiesta solo una cosa: STARE A CASA.
Si vedono ancora troppe persone in giro e si sentono storie raccapriccianti di gente sui treni. Vi prego non vanificate i nostri immani sforzi. STATE IN CASA.
Grazie.
Dr. Simone Mario Isolani. Dirigente Medico UO Chirurgia Generale Ospedale Guglielmo da Saliceto Piacenza

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