Treni, disagi e incertezze. Associazione pendolari chiede l’intervento di assessore e ministro

20 Febbraio 2020 16:04

Disagi, ritardi, cancellazioni dei treni sulla tratta Piacenza-Milano a causa dalla sospensione della circolazione della linea Alta Velocità in seguito al deragliamento dei 6 febbraio scorso, hanno indotto l’Associazione pendolari Piacenza ad emettere un comunicato nel quale esprime il disappunto per alcune situazioni che coinvolgono chi viaggia abitudinariamente sulla tratta per lavoro o per studio.

“Sono settimane ormai che, per causa di forza maggiore, stiamo subendo questa situazione, di cui ovviamente capiamo le ragioni. L’incidente di Ospedaletto Lodigiano è stato un fatto gravissimo, per il quale sono in corso indagini e la morte di due persone merita tutto il necessario rispetto e approfondimento per trovare la verità” – scrive l’associazione.
Fatta questa doverosa premessa spiega che “i pendolari piacentini si trovano ogni giorno a subire grandi disagi, non sapendo mai a che ora partiranno o arriveranno nei luoghi di destinazione, se potranno o meno prendere un treno. Senza, oltretutto avere informazioni sull’evolversi della situazione”. Ai disagi si aggiunge l’incertezza sulla validità della convenzione MiMuovo a partire da Aprile che, secondo quanto sarebbe spiegato alla biglietteria, non sarà più valida sui Freccia Argento addirittura da marzo.

I pendolari piacentini chiedono quindi l’intervento del nuovo assessore regionale alla mobilità, Andrea Corsini, e del Ministro dei Trasporti Paola De Micheli “affinché, quale Ente titolare della Vigilanza sull’Autorizzazione all’esercizio ferroviario – si legge nel comunicato – avvii immediatamente una indagine sulle cause dell’incidente e una pubblica verifica del piano completo di messa in sicurezza della linea AV”.
“Noi che abbiamo salutato come una novità storica l’introduzione della AV sulla linea Piacenza – Milano e di cui ne abbiamo saggiato il reale miglioramento apportato alle condizioni di viaggio, vorremmo altresì evitare che tale accaduto possa essere usato da Trenitalia/FS come pretesto per rendere le linee AV a esclusivo utilizzo della lunga percorrenza nuovamente a discapito dei pendolari che si devono recare nel tempo più breve possibile e a condizioni tariffarie accessibili sul luogo di studio o lavoro” conclude la nota della Associazione Pendolari Piacenza.

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