57enne salvata dal defibrillatore. Aschieri commenta il caso Bovolenta

24 Ottobre 2012 14:51

AGGIORNAMENTO DELLE 15.30

Proprio nella tarda mattinata di oggi, una 57enne piacentina, vittima di un arresto cardiaco, è stata salvata grazie a un tempestivo intervento dei soccoritori con il defibrillatore. Ricoverata all’ospedale di Piacenza, la sua prognosi al momento resta riservata.

Dopo la morte di Igor Bovolenta, un campione che la nostra città ricorda con affetto, Piacenza si sta mobilitando con il progetto “Vita Sport“, che ha l’obiettivo di dotare tutti gli impianti sportivi di Piacenza e provincia di un defibrillatore, “perché non accada più, almeno nella nostra provincia, di sentire parlare di una morte su un campo sportivo” ha affermato la dott.ssa Daniela Aschieri parlando del progetto, la cui prima riunione si svolgerà il 5 novembre alle 21 nella sede del Coni, alla presenza della stessa dott.ssa Aschieri, del presidente Teragni e dei rappresentanti delle Federazioni sportive.

La Prof.ssa Aschieri ha commentato anche la notizia apparsa lunedì sul caso Bovolenta. In un articolo de Il Messaggero, il medico legale incaricato dalla famiglia del pallavolista di seguire gli accertamenti dei periti nominati dalla Procura di Macerata sulle cause che hanno portato al decesso dell’ex atleta azzurro ha sostenuto che l’utilizzo più rapido del defibrillatore avrebbe permesso a Bovolenta di avere più possibilità di salvarsi.

«Il caso di Bovolenta, se mai qualcuno avesse avuto dubbi, è l’ennesima dimostrazione che l’arresto cardiaco può capitare anche a chi è in ottima forma fisica. Un evento improvviso che, se non interrotto dall’unica terapia efficace, la defibrillazione elettrica, è potenzialmente mortale. Avere un defibrillatore a bordo campo può salvare una vita».

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