“Regole folli per il servizio mensa: ammessi a tavola solo i dipendenti, non i titolari”

04 Maggio 2021 05:00

“E’ l’ennesima follia delle regole anti-Covid, ancora una volta ai danni delle partite iva”. L’ambulante piacentino Roberto Rastelli è furente: “La convenzione per la somministrazione dei pasti in bar e ristoranti, al chiuso, non è valida per i titolari delle aziende, ma solo per i lavoratori”. In altre parole, Rastelli spiega che l’altro giorno i suoi dipendenti hanno potuto sedersi al tavolo di una trattoria a pranzo – come previsto dal servizio mensa – mentre lui, in quanto rappresentante della ditta (quindi partita iva), ha dovuto accontentarsi solo del cibo da asporto. “Un’assurdità”, esclama il commerciante. “Come titolari di attività – aggiunge – abbiamo già fatto tanti sacrifici, a fronte di pochissimi ristori. E la beffa, quindi, è che non possiamo nemmeno sederci al tavolo a pranzare con la convenzione per la mensa? Non ha senso”.

Una stranezza confermata da Cristian Lertora, presidente provinciale di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi): “Il servizio mensa con apposita convenzione è valido solo per i dipendenti di una ditta, e non per i proprietari o i liberi professionisti. Di certo, servirebbe più chiarezza e buonsenso tra tutte le norme anti-Covid”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI

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