Cinefili, vi vedo che sbavate su “Irma Vep”


Una chicca per cinefili: su Sky è approdata “Irma Vep – la vita imita l’arte”, serie tv (o “film lungo in otto parti”, come dice il suo protagonista) remake dell’omonimo classico indie del 1996 di Olivier Assayas interpretato da Maggie Cheung (su AppleTv per due spicci).


Prodotto da HBO e A24 (cinefili, non sbavate), “Irma Vep” è una serie che racconta il making of di una serie. La famosissima Mira Harberg (Alicia Vikander) viene scelta da René Vidal (Vincent Macaigne, attore francese clamoroso, visto recentemente in “The French Dispatch” di Wes Anderson) per interpretare Irma Vep in un remake della famosa serie Les Vampires, di Louis Feuillade, film culto a episodi realizzato nel 1915, diventato un’icona per i surrealisti come esempio del fantastico che intride la società borghese.

Molti degli episodi di “Les Vampires” furono interpretati da Musidora che, con il ruolo di Irma Vep, divenne tra le attrici più importanti del cinema francese dell’epoca.

Cinefili vi vedo a commentare che Maggie Cheung era molto più fascinosa, e che Alicia Vikander, nel film attrice da blockbuster reduce da un film che si chiama “Doomsday” in cui sembra una specie di Alice di “Resident Evil” che a trent’anni è meno sexy di Milla Jovovich a cinquanta.


Ma la serie è una delizia di personaggi e scrittura, su tutti (per ora, visto che sono disponibili solo 2 episodi) il regista René Vidal, che prende stabilizzatori dell’umore dopo aver urinato sui mobili d’epoca di un’altra produzione, che dice cose come “Ho provato la felicità, non fa per me, ma oggi prendo le medicine e riesco a scivolare sulla mediocrità prevalente”.


Assayas fa conoscere costumiste, assistenti (Mira ha un’assistente, Regina, che sembra la versione femminile di Ezra Miller, oppure è Ezra Miller. Comunque legge Gilles Deleuze), produttori, attori frustrati, e con tocco leggero ci fa riscoprire capolavori e ci porta dietro le quinte delle produzioni francesi, quelli che, come ci ricorda Tarantino “Noi siamo francesi, qui i registi li rispettiamo”.

 

 

 

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