Medico di base ai senzatetto, iter avviato anche a Piacenza: per ora due richieste

18 Agosto 2022 03:00

Anche Piacenza ha reso effettivo l’accesso al medico di base per i senzatetto, come stabilito dalla Regione qualche mese fa: l’Emilia-Romagna è la prima a introdurre questo supporto concreto alle persone in povertà. Ma c’è anche un risvolto meno rassicurante: solo due soggetti senza fissa dimora, su una platea di circa 300 clochard secondo i calcoli della Caritas territoriale, si sono affidati ai servizi sociali in città per la scelta del medico di medicina generale. La cura personale – a partire da controlli, farmaci e malattie – non risulta una priorità per chi vive in strada, tra le incertezze e i riparti di fortuna.

Intanto, però, il percorso è partito. “Da maggio – conferma l’assessore al welfare Nicoletta Corvi – il Comune di Piacenza ha identificato nello sportello Informasociale di via Taverna il canale operativo per seguire queste pratiche”.

COME FUNZIONA – L’accesso al medico di medicina generale da parte dei senzatetto, a tempo determinato con validità annuale, avviene su segnalazione dei servizi sociali, a condizione che permanga la presenza sul territorio. Questa possibilità spetta ai cittadini italiani senza fissa dimora, privi di qualsiasi assistenza sanitaria.

“Il Comune di Piacenza – ricorda Corvi – ha preso parte alle riunioni a Bologna per definire il processo di attuazione della legge regionale. Dopodiché, per intercettare il più ampio numero di senzatetto interessati alla scelta del medico curante, i servizi sociali si sono rivolti anche agli enti impegnati sul territorio”, come la Caritas. Da qui dunque, in questi primi mesi, l’iscrizione di due clochard all’assistenza sanitaria di base. “Si tratta di due uomini italiani che vivono in strada da alcuni anni – chiarisce l’assessore – adesso si capirà se la relazione con il medico è costante. Una volta scaduto il periodo di un anno, i soggetti possono presentare una nuova richiesta”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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