Omicidio di Castelvetro, Badalotti ricorre in Cassazione

13 Luglio 2013 16:47

Giovanni Badalotti accompagnato da una guardia carceraria

I legali di Giovanni Badalotti hanno presentato ricorso in Cassazione contro la condanna del 44enne che nell’aprile del 2011 uccise Stella Paroni, 91 anni, gettandola dal balcone del terzo piano della palazzina di Castelvetro in cui l’anziana viveva sola. In primo grado l’uomo fu condannato a 30 anni di reclusione, pena poi portata a 20 anni in sede di Appello. Ora gli avvocati Mauro Pontini e Lorena Marchini puntano a una ulteriore riduzione: “Chiediamo che vengano riconosciute le attenuanti generiche – spiegano i legali – basate sul comportamento processuale del nostro assistito, che ha immediatamente confessato il fatto”. Se le attenuanti venissero riconosciute pienamente, la condanna potrebbe così essere abbassata di un terzo e portata a 14 anni. Inoltre, gli avvocati chiedono che Badalotti sia sottoposto a una ulteriore perizia psichiatrica, visto che quella della Procura e quella della difesa lo indicarono come parzialmente incapace di intendere e di volere, mentre quella del consulente tecnico del tribunale lo riconobbe pienamente capace.

IL FATTO – L’omicidio di Stella Paroni colpì molto l’opinione pubblica per le modalità particolarmente efferate. Il fatto avvenne la mattina del 20 marzo 2011 alla periferia di Castelvetro, in una palazzina dove Badalotti e la vittima abitavano, lei al terzo piano e lui a quello sottostante. Alle 4 del mattino l’uomo aveva staccato la corrente dal contatore della casa della vittima, costringendola a scendere in cantina per riattivarlo. La donna lasciò la porta aperta e Badalotti si intrufolò nella casa. Quando l’anziana rientrò, l’uomo la aggredì, denudandola e tentando di violentarla. Poi la scaraventò dal terrazzo, scese in cortile e caricò il corpo esanime su un carretto e lo trasportò in canale accanto ad una discarica a circa cinquecento metri dalla palazzina. Poche ore dopo i carabinieri di Monticelli e Fiorenzuola arrestarono Badalotti con le accuse di omicidio volontario, tentata violenza sessuale e occultamento di cadavere.

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