Videogiochi e Italia: settore in crescita, donne player più vicine alle carriere Stem

Di Andrea Peroni 02 Maggio 2023 04:28

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La crescita non è quella, impressionante, del periodo pandemico, ma il mercato dei videogiochi in Italia gode comunque di ottima salute. A rivelarlo è l’ultima analisi sull’andamento del settore nel nostro paese realizzata della Italian Interactive Digital Entertainment Association presentata nei giorni scorsi a Roma alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni.

Rispetto al 2021, il mercato videoludico in Italia ha avuto un calo dell’1,2% lo scorso anno, realizzando un giro d’affari pari a 2,2 miliardi di euro. Un calo, tuttavia, non particolarmente significativo, vista l’eccezionalità: il biennio 2020-21 è stato un periodo di enorme crescita per tutto il settore grazie soprattutto alla pandemia di Covid-19, e la flessione con il ritorno alla normalità era attesa. Il trend, tuttavia, non è così negativo come alcuni analisti ipotizzavano.

Se le vendite di software digitali tra console, pc e mobile hanno subito un lieve calo, insieme a quelle hardware a causa della crisi degli approvvigionamenti che fortunatamente oggi sembra essere solo un ricordo, le vendite di videogiochi in formato fisico sono cresciute del 5,2% per effetto della riapertura dei negozi. Il report di Iidea segnala comunque che, anche in Italia, il mercato fisico rappresenta ormai una piccolissima parte di questo settore: nel 2022, nel nostro territorio, i software digitali rappresentano l’84,3% delle vendite totali.

 

Il trend leggermente in calo per il mercato videoludico italiano, per effetto della pandemia. Fonte: Iidea

A sorridere è però soprattutto il settore in quanto realtà lavorativa. Le piccole e medie imprese italiane stanno aumentando in numero e in termini di dipendenti (i professionisti nella produzione sono aumentati di circa il 50%), con un fatturato generale che si aggira nel 2022 tra i 130 e i 150 milioni di euro, segnando un 30% in più rispetto all’anno precedente. La fetta maggiore del settore è concentrata tra Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, con il Piemonte a seguire. Il mercato di destinazione principale resta quello europeo, anche se si segnala una forte crescita nell’interesse da parte del territorio nordamericano la cui incidenza passa dal 25% del 2021 al 40% del 2022.

Marco Saletta, Presidente di Iidea, ha commentato il rapporto dell’associazione, il quale “conferma l’importanza dell’industria dei videogiochi nell’economia digitale, culturale e creativa del Paese. Mai come ora […] appare necessaria una strategia nazionale per lo sviluppo del settore, affinché l’Italia possa assumere un ruolo di leadership.”

“L’introduzione del tax credit per la produzione di videogiochi rappresenta un importante stimolo per la crescita dell’industria italiana”, continua Saletta. “Ma per un ulteriore consolidamento diventa fondamentale una politica di sostegno nazionale alle Pmi e ai talenti da sviluppare nel nostro Paese. Importante anche la collaborazione con il mondo della scuola, i videogiochi possono essere uno strumento molto utile per l’alfabetizzazione digitale, le competenze trasversali e il pensiero creativo degli studenti.”

 

La ripartizione dei consumatori italiani nel settore dei videogiochi. Fonte: Iidea

Snocciolando qualche altro curioso dato dal report, l’età media del videogiocatore italiano è di circa 30 anni, per un totale in Italia di 14,2 milioni di utenti con età compresa tra 6 e 64 anni. La fetta maggiore (80,9%) è rappresentata da maggiorenni, e il 42% del totale è di sesso femminile.

Un interessante passaggio del rapporto rivela poi che le bambine e ragazze videogiocatrici hanno una probabilità tre volte superiore di intraprendere una carriera nell’ambito delle materie Stem. Nuovamente come effetto della fase calante della pandemia, il tempo di gioco medio è diminuito a 7,52 ore settimanali (nel 2021 erano 8,67, ma l’ultimo dato è comunque in aumento rispetto al 2019, anno pre-pandemia), mentre restano abbastanza stabili le proporzioni relative alle piattaforme preferite: il mobile continua a regnare sovrano (quasi 10 milioni di giocatori), e a seguire nell’ordine si trovano console e pc.

 

La statistica relativa al solo pubblico femminile dei videogiochi nel 2022 mostra l’impatto verso future carriere nel campo scientifico. Fonte: Iidea

Poche sorprese anche per quanto riguarda la lista dei videogiochi più venduti: gli italiani si confermano un popolo amante del calcio e fortemente legato agli sparatutto, con Fifa 23, Call of Duty: Modern Warfare 2 e Fifa 22 che conquistano nell’ordine i tre gradini più alti del podio. Bene anche Elden Ring (5° posto) e God of War: Ragnarok (6°), mentre Grand Theft Auto V, nonostante il vicinissimo decimo anniversario, non ne vuole proprio sapere di perdere colpi e si piazza nella quarta posizione della classifica.

 

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