L’Archivio di Stato riparte dal cibo: “Ricerche sulla tradizione gastronomica”

03 Maggio 2020 04:10

L’Archivio di Stato di Piacenza riparte dal buon cibo, anche in vista della riapertura della sede all’ultimo piano di palazzo Farnese programmata per il 18 maggio: “I prossimi mesi del 2020 – annuncia il direttore Gian Paolo Bulla – saranno incentrati proprio sulla ricerca degli usi alimentari nei secoli”.

Nel frattempo, perciò, l’Archivio di Stato di Piacenza ha organizzato un’agorà virtuale sulla tradizione gastronomica del nostro territorio: un incontro che, originariamente, avrebbe dovuto tenersi dal vivo nell’ambito della rassegna culturale “Piacenza 2020”, rinviata a causa dell’emergenza coronavirus. Attraverso un video pubblicato sui canali social dell’ente, tre scrittori piacentini hanno presentato i propri libri: Giorgio Lambri con “Non solo Gutturnio” (Tep Editrice), Enzo Latronico con “Gli attori mangiano per finta” (Le piccole pagine) e Stefano Pronti con “La cucina a Piacenza e in Italia nei secoli” (Edizione Tipleco).

Non solo Gutturnio non è una guida enologica – premette Lambri, capocronista del quotidiano Libertà – ma un viaggio nelle valli piacentine, tra vignaioli testardi ed entusiasti, agricoltori e sognatori al tempo stesso. Oltre al Gutturnio il nostro territorio vanta altri vitigni importanti, come l’Ortrugo e la Malvasia di Candia aromatica”. Il libro di Latronico, invece, approfondisce il rapporto fra cibo e cinema. Impossibile non citare l’abbuffata di fagioli con protagonista Terence Hill: “Prima di girare quella scena l’attore digiunò per un giorno intero”. L’opera di Pronti, infine, nasce “dall’analisi dei trattati di gastronomia dal Quattrocento all’Ottocento – spiega l’autore – conservati nella biblioteca Passerini-Landi e nell’Archivio di Stato”.

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