“Priorità al verde, più ascolto sull’urbanistica”. Intervista al neoassessore Fantini

20 Luglio 2022 12:54

Ha una priorità: “Dare più aree verdi a Piacenza”. Senza interventi-spot, ma attraverso “una visione di insieme”. L’architetto Adriana Fantini, 50 anni, sposata con due figli, amante dei viaggi “per arricchire il proprio bagaglio culturale e per trarre spunti utili per la nostra città”, è il neoassessore all’urbanistica del Comune di Piacenza. La professionista – già vicepresidente provinciale dell’Ordine degli architetti e docente al Politecnico – è uno dei “perni” essenziali della nuova giunta Tarasconi.

Le interviste di Liberta.it e Telelibertà ai neoassessori, quindi, iniziano da Fantini. La incontriamo nel suo ufficio in via Scalabrini, tra le riunioni con i tecnici e l’aggiornamento con il dirigente del settore. “Credo che i cittadini – dice – possano considerarmi una figura tecnica pronta ad ascoltare tutti, nella massima collaborazione e senza pregiudizi”.

Fantini, la sua passione per i viaggi cosa le insegna?
“Il termometro che misura il benessere urbano è la qualità dello spazio pubblico e, muovendomi in Europa, ho sempre visto diversi esempi positivi. Piacenza deve recuperare molta attenzione su questo fronte”.

Qual è il suo primo impegno?
“Ora la priorità amministrativa è quella di allestire le linee di lavoro. I finanziamenti destinati a Piacenza impongono tempi stretti e un dialogo concreto tra le varie categorie, per evitare di costruire un mosaico in cui lo sguardo complessivo non funziona”.

Il sindaco Tarasconi ha annunciato più volte la volontà di spostare l’area di costruzione del nuovo ospedale all’interno della tangenziale, alla Farnesiana. Adesso la palla passa a lei, come assessore all’urbanistica…
“Sto studiando la pratica, il linguaggio degli slogan non mi appartiene. Va detto, comunque, che la giunta dovrà tenere fede a quanto dichiarato in campagna elettorale”.

Come vuole ridisegnare Piacenza?
“La nostra città ha bisogno di verde pubblico, un’esigenza ormai inderogabile per tutelare l’aria e lo spazio pubblico. C’è la possibilità di procedere alla piantumazione di una notevole quantità di alberi, grazie al supporto della Regione. Ma serve una visione di insieme”.

La giunta Tarasconi sbloccherà la partita di piazza Cittadella?
“Quella zona di Piacenza vive un’emergenza quotidiana. Chi visita palazzo Farnese, o arriva da Milano, si trova una situazione imbarazzante di fronte agli occhi. Si tratta di un biglietto da visita che deve riguadagnare la propria dignità”.

Qual è stato, secondo lei, l’errore principale dell’amministrazione Barbieri nel capitolo dell’urbanistica?
“È mancato un pensiero largo, interdisciplinare. Occorre pensare al verde, alla mobilità e alla trasformazione della società in modo congiunto, riprendendo in mano il controllo sulla strategia della città”.

Che situazione ha trovato negli uffici di via Scalabrini, toccati dall’indagine della Procura sulla corruzione in appalti pubblici?
“Voglio portare avanti un grande gioco di squadra con i dipendenti, cercando di rafforzare la motivazione e il senso di appartenenza a un bene comune. Creerò un clima proficuo”.

L’INTERVISTA A CURA DI THOMAS TRENCHI:

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