In centro storico 370 negozi sfitti: “Numeri che non superano il livello di allerta”

05 Aprile 2024 10:08

Alcuni dei relatori al convegno sul commercio a Palazzo Farnese

A gennaio 2024 il laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ha contato 370 negozi sfitti nel centro storico di Piacenza, pari a 623 vetrine, meno concentrate nelle aree pedonali. Il numero complessivo delle attività commerciali è di 1.526.

i dati della ricerca sul commercio in centro

Quindi? I negozi sfitti sono tanti, troppi? “Sono il 24,25 per cento: la situazione si ritiene problematica quando si supera il 25 per cento. E soprattutto, da notare è che ci sono meno vetrine vuote nelle vie pedonali” spiega il docente del Politecnico Luca Tamini a cui spetta il compito di aprire il convegno “Commercio in centro storico: opportunità e strategie” svoltosi il 4 aprile a palazzo Farnese.

La ricerca, commissionata dal Comune di Piacenza, fotografa il commercio nel centro storico in giugno 2023 e in gennaio 2024: dati alla mano, calano di più i pubblici esercizi mentre aumentano le attività commerciali. Nel giro di sette mesi, infatti, queste ultime registrano un aumento di 8 unità e mentre l’artigianato cresce di 2; la nota dolente invece è rappresentata dal calo di 4 attività di somministrazione di alimenti e bevande (i pubblici esercizi) e 6 del terziario direzionale. “La variazione mantiene comunque un segno positivo – spiega Tamini – dato che i negozi sfitti sono calati di 6 unità”.

nuova Cartellonistica per valorizzare il centro

Il Comune ha in cantiere un intervento sulla cartellonistica artistica, storica e monumentale del centro storico: lo ha annunciato la sindaca Katia Tarasconi al termine del convegno. “In pratica – ha spiegato – investiremo poco più di 120mila euro per una cartellonistica che aiuti i turisti a girare per la nostra città privilegiando alcuni percorsi e quindi valorizzando tutto ciò che di bello e di buono abbiamo nella nostra città – spiega la sindaca – i fondi arrivano da un una serie di criteri che abbiamo deliberato in giunta per far sì che chiunque chiede il permesso di costruire una media struttura fuori dal centro debba versare un corrispettivo per investimenti all’interno del centro: questi 120 mila euro vengono dati al Comune per l’intervento nell’area dell’ex Camuzzi”.

RILANCIO ATTIVITA’, BANDI IN ARRIVO

I primi bandi saranno pronti fra un paio di mesi. Il rilancio del commercio di vicinato, pensato e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna con un maxi fondo da 40 milioni di euro, parte a breve.

Lo annuncia l’assessore regionale Andrea Corsini durante la tavola rotonda su “Confronto con altri territori: sfide affrontate e future” a palazzo Farnese.

“Sappiamo che il settore sta vivendo un momento particolarmente difficile: purtroppo tante imprese commerciali hanno chiuso – spiega – per questo abbiamo il dovere di mettere in campo uno sforzo ulteriore.

Abbiamo quindi pensato di mantenere tutto quello che la vecchia legge regionale del commercio aveva e che ha consentito di fare interventi di riqualificazione importanti, ma di aggiungere qualcosa in più”.

Quel “plus” è rappresentato dagli “hub urbani”: nella legge sono identificati come “aree poste al centro delle città caratterizzate da una pluralità di funzioni e soggetti rispetto ai quali le attività commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi svolgono un ruolo centrale per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano”.

Per Corsini sono “il motore di uno slancio delle economie urbane”. “Chiameremo i Comuni” “Fra due mesi saremo pronti con i primi bandi della nuova legge regionale e chiameremo i comuni – annuncia l’assessore regionale – il tema è il rilancio delle attività commerciali in un contesto più ampio che tenga insieme accessibilità, arredo urbano, digitalizzazione”.

A seguire è stata l’esperienza di altre realtà: Mariafrancesca Sidoli, assessora del comune di Reggio Emilia, sottolinea come “a Reggio Emilia abbiamo iniziato con le politiche attive per rilanciare le nuove aperture: abbiamo avviato misure quasi sartoriali, incentivato l’artigianato tradizionale e non solo”.

Giovanni Fontana, manager del distretto urbano del commercio di Brescia, ha parlato invece dell’impegno “per ridurre gli spazi sfitti che rappresentano il 25 per cento”.

 

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