Ikea, la protesta piacentina arriva a Bologna: tafferugli e feriti

18 Dicembre 2012 17:31

Un momento della protesta di fronte ai cancelli di Ikea a Piacenza

La protesta ai magazzini Ikea di Piacenza è arrivata oggi fino a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, dove è andata in scena una nuova manifestazione di Cobas e facchini in lotta.
Ci sono stati tafferugli fra le forze dell’ordine, chiamate dalla direzione a presidiare l’ingresso del punto vendita, e i manifestanti, un centinaio di persone tra lavoratori e attivisti di centri sociali e collettivi. Alla fine si sono contati otto contusi (sei tra le forze dell’ordine e due tra i manifestanti) e verso le 15 la direzione ha deciso di chiudere al pubblico il negozio, lasciando terminare gli acquisti a chi era già all’interno.
Si tratta di una fase della strategia dei Cobas, che per protestare contro la cassa integrazione e il trattamento di alcuni suoi iscritti a Piacenza hanno deciso di colpire i negozi Ikea sparsi in tutta Italia. Nuove azioni analoghe potrebbero tenersi nei prossimi giorni a Parma, Roma e nel Milanese.
Molto duro il commento della multinazionale svedese: “La manifestazione presso il punto vendita di Casalecchio concerne la vertenza tra una decina di soci lavoratori del consorzio Cgs che operano presso il polo logistico Ikea di Piacenza. Questi soci lavoratori, che erano stati sottoposti a provvedimenti disciplinari, sono stati reintegrati al lavoro e alcuni di loro, destinati a siti dell’area piacentina, non si stanno presentando al posto di lavoro. I depositi Ikea di Piacenza stanno lavorando a pieno regime per un incremento imprevisto dei volumi di merce richiesti dalle sedi Ikea presenti nel Mediterraneo Orientale. Grazie a questa situazione favorevole, nessun lavoratore ha usufruito delle ore di cassa integrazione che erano state richieste. Un solo licenziamento è stato applicato dal consorzio, relativo ad un socio lavoratore che ha attuato comportamenti violenti verso un suo collega”.

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