Case popolari, in lista solo chi risiede a Piacenza da 3 anni

09 Settembre 2015 19:05

Case Acer

Piccola rivoluzione per l’accesso e la compilazione delle graduatorie per gli alloggi popolari nel Comune di Piacenza, circa 600 domande per ciascuna delle tre scadenze fissate nel corso dell’anno, a fronte di un centinaio di assegnazioni.
Innanzitutto il nuovo regolamento recepisce una normativa regionale, per cui occorrerà essere residenti a Piacenza da minimo tre anni, altrimenti la domanda non sarà ammessa. Saranno inoltre meglio definite le categorie di disabilità (lieve, media e non autosufficienza), raddoppiati i punti (da 5 a 10) per le giovani coppie sotto i 35 anni, ulteriore attenzione per la monogenitorialità con minori, meglio codificata la stabile convivenza di coppie non sposate. Ai genitori separati che su disposizione del giudice dovranno lasciare la casa al coniuge (è il caso generalmente dei padri) non sarà riconosciuta la proprietà dell’abitazione come elemento che fa abbassare il punteggio.
A tutela dei più deboli, in un nucleo familiare con un soggetto condannato per violenza domestica si provvederà all’allontanamento di quest’ultimo e non di tutta la famiglia. E in tema di disabilità, faranno punteggio tutti i soggetti presenti in famiglia e non solo quello più grave.

Lotta ai furbetti: oltre a più rigidi controlli legati ai requisiti e alla morosità effettuati in collaborazione con il soggetto gestore Acer, chi verrà scoperto ad occupare una casa popolare abusivamente, non potrà fare parte delle graduatorie per l’assegnazione per 10 anni, mentre chi rifiuterà per la seconda volta la mobilità d’ufficio sarà escluso per due anni. Esclusione dalle graduatorie e dalle assegnazioni Erp anche per chi occupa un alloggio sociale (da tre a 18 mesi) e si rifiuta di lasciarlo scaduti i termini. Non è tutto: se un utente chiede e ottiene il trasferimento in un’altra casa popolare, potrà goderne solamente se quella che abita sarà in condizioni accettabili. Infine, uno dei temi più delicati: il nucleo familiare con reddito Isee pari a zero non potrà entrare in graduatoria.

“E’ un regolamento duro, ma equo: abbiamo fissati paletti rigidi a tutela di chi ha davvero bisogno, che non deve essere scavalcato da chi non ne ha diritto”, ha spiegato l’assessore al Welfare Stefano Cugini, che ha presentato le novità alla maggioranza, in attesa che la pratichi arrivi in consiglio comunale.

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