“Serve risolutezza per la ripartenza, Piacenza rischia di pagare il prezzo più alto”

15 Aprile 2020 21:38


Ancora una giornata che ha fatto segnare troppi decessi per la nostra provincia: nove morti causa Covid-19 per Piacenza che conta ora ben 736 deceduti. Sempre mercoledì 15 aprile, sono stati ben 59 i nuovi casi di positività riscontrati sul territorio per un totale complessivo che sale a 3.223.

Numeri da paura, ma che nonostante tutto non possono frenare l’attività di programmazione del post-emergenza. E proprio su questo frangente, il sindaco e presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, da un paio di giorni sta puntando forte nei suoi consueti post serali pubblicati sulla propria pagina Facebook. Il primo cittadino parla ormai da giorni di un piano di rilancio dell’economia locale che, a brevissimo, sarà illustrato dopo un confronto con la Regione e il Governo centrale.

“Nel progettare la ripartenza non verrà mai messa in secondo piano la tutela della salute – precisa però la Barbieri -. Se n’è discusso a fondo anche ieri pomeriggio, nell’incontro in videoconferenza che si è tenuto con la Regione Emilia-Romagna insieme alle parti datoriali e sindacali, proprio per condividere insieme una strategia per rimettere in moto il sistema economico.

Dopo avere sventato il rischio di un collasso sanitario, ora ci attende un periodo di convivenza con questo virus che richiederà uno sforzo congiunto e coordinato di tutti. Diventerà normale – nella cosiddetta “fase 2” – sanificare con regolarità gli ambienti, dotare le persone di mascherine e guanti, individuare protocolli perché siano fatte rispettare la distanza di sicurezza e l’igiene. Perché il lavoro possa riprendere, la sicurezza dovrà essere garantita.

Serve perciò un’uniformità di regole, che dovranno essere chiare e uguali per tutti, anche per evitare ogni forma di concorrenza sleale. Stiamo lavorando per avere risposte certe e tempestive e entro una settimana la Regione presenterà il piano condiviso al Governo. Il territorio come Piacenza, dove la crisi sanitaria è esplosa prima che in altre regioni italiane, rischia di pagare un prezzo più alto se non agiamo con risolutezza, su tutti i fronti, cercando di farci trovare già pronti appena finirà il lockdown”.

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