Buoni spesa, 608 richieste rigettate: “Cinque famiglie devono restituire i soldi”

02 Maggio 2020 11:17

Sono 608 le richieste per i buoni spesa rigettate dal Comune di Piacenza. Molte famiglie non hanno ottenuto i contributi sociali emessi per l’emergenza Coronavirus in seguito a errori formali nella compilazione del modulo, oppure – in 422 casi – per false dichiarazioni sul numero di componenti del nucleo familiare, un dato fondamentale per calcolare la quota destinata all’acquisto di generi alimentari di prima necessità (fino a un massimo di 500 euro a testa). Sul totale di 2.912 domande pervenute, quasi il 21% ad oggi non è stato ammesso. Quelle accettate – e quindi compilate correttamente – sono 2.304.

“Tutti i cittadini che hanno presentato richieste non ammissibili – interviene l’assessore al welfare Federica Sgorbati – sono stati contattati singolarmente tramite email. Nel periodo di apertura della candidatura ai buoni spesa il Comune ha comunque messo a disposizione cinque linee telefoniche dedicate alle informazioni e al supporto nella compilazione del form online”.

TUTTI I DATI – Al 28 aprile i buoni spesa erogati dal Comune di Piacenza sono 21.485 per un totale di 537.125 euro (il finanziamento totale assegnato all’ente ammonta a 548.850 euro). I nuclei familiari indigenti raggiunti dal beneficio sono 1.852. “Risultano attualmente in corso controlli a campione sulle domande pervenute – aggiunge l’assessore – chiedendo eventuale documentazione integrativa per verificare l’effettiva presenza dei requisiti economici auto-certificati. Le ispezioni hanno fatto emergere alcune incongruenze da risolvere, così da assegnare i buoni spesa a chi ne ha effettivamente diritto”.

Ad oggi sono state controllate circa 170 richieste (estratte a sorte) e cinque famiglie sono state diffidate in quanto hanno ottenuto i buoni spesa sottoscrivendo false dichiarazioni al momento della compilazione: “E’ stato loro intimata – specifica Sgorbati – la restituzione delle risorse al fine del reintegro dei buoni indebitamente ricevuti e della successiva riassegnazione ad altre persone in graduatoria”.

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