Ancora 22 ricoverati in terapia intensiva. Baldino: “Piacenza barriera per le altre città emiliane”

21 Maggio 2020 13:54

“Piacenza è in una fase di remissione del virus. Oggi, a 17 giorni dalla prima uscita dal lockdown, tutti gli indicatori sono in miglioramento, non c’è stato incremento di caso positivi ma non siamo fuori dall’emergenza. Ci sono ancora 200 ricoverati per Covid, 22 sono in terapia intensiva”. Lo ha dichiarato Luca Baldino, direttore generale dell’Azienda sanitaria di Piacenza in apertura della Conferenza sociosanitaria online alla quale hanno partecipato i sindaci piacentini per ascoltare la proposta dell’Ausl in merito alla riorganizzazione degli ospedali per la Fase 2 dell’emergenza.
La tabella legata alla mortalità indica che a Piacenza il picco è stato tra il 16 e il 22 marzo con un incremento di mortalità del 400%. Lodi è stata l’epicentro del contagio ed è stata la prima provincia a registrare morti per Coronavirus, i decessi nella prima settimana di emergenza sono raddoppiati. “Piacenza ha fatto da barriera per le altre città dell’Emilia Romagna – ha dichiarato Luca Baldino”.
Il direttore generale dell’Ausl ha fatto sapere che i tamponi sono stati triplicati e che al momento il 3% dei soggetti sottoposti al tampone risulta positivo mentre nella fase acuta si arrivava oltre il 30%. Attraverso le slide il direttore generale ha mostrato che tutte le fasce d’età sono state infettate dal virus mentre la letalità è stata più alta tra gli anziani. I posti letto in terapia intensiva sono stati triplicati da 15 a 45, i ricoverati sono stati 152 grazie al supporto fornito dagli altri ospedali fuori provincia. Oggi restano ricoverate in terapia intensiva 22 persone. Al pronto soccorso negli ultimi giorni mediamente accedono 2-3 persone per Covid, il picco è stato di 135.

“Mi chiedono perché non si fanno tamponi a tutta la popolazione piacentina – ha spiegato Baldino -. Ci vorrebbero mesi, riusciamo a farne 1200 al giorno. E nel frattempo la gente potrebbe continuare ad ammalarsi ugualmente”.

Sollecitato dai sindaci in merito ai vaccini, il direttore generale dell’Ausl si è detto preoccupato per il ritorno dell’influenza stagionale in autunno perchè i sintomi sono gli stessi del Covid ed è difficile distinguerle. “Vorremmo puntare sulla vaccinazione antinfluenzale obbligatoria e gratuita per tutta la popolazione non solo per gli anziani e le categorie a rischio” ha detto Baldino.

Il sindaco di Caorso Roberta Battaglia ha criticato alcuni medici che non hanno fatto le visite nel periodo dell’emergenza. Luca Baldino ha detto che si tratta di pochi su 3.600 dottori. Per uno di loro si è riunita la commissione disciplinare.

   

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