Confesercenti: “La chiusura anticipata dei locali non è una soluzione”

12 Ottobre 2020 18:22

“Non è certamente la chiusura anticipata di bar e ristoranti, che hanno già dimostrato ampio senso di responsabilità, la soluzione: rischierebbe, anzi, di mettere a terra i pubblici esercizi, già molto provati da questo difficile periodo; né si può affermare che la loro riapertura abbia fatto impennare i contagi”.

E’ amara la previsione di Fabrizio Samuelli, vice direttore di Confesercenti Piacenza e coordinatore locale della Fiepet (sindacato gestori attività di somministrazione alimenti e bevande), nei confronti del nuovo Dpcm, che stando alle indiscrezioni ha in serbo nuove misure restrittive per le attività commerciali con lo scopo di ridurre il contagio da Coronavirus.

“La salute degli operatori, di chi lavora con loro e di quella dei loro clienti, è ovviamente la priorità – prosegue Samuelli – e siamo i primi ad essere preoccupati per l’aumento dei contagi. Con l’arrivo del freddo e del brutto tempo, sarebbero sufficienti pochi controlli per evitare assembramenti notturni esterni, che sono molto più legati alle vendite abusive di bevande che andrebbero contrastate e sanzionate e alla ‘malamovida’, quella che si svolge dopo la chiusura dei locali. Se si vuole dare un segnale di maggiore sicurezza, si possono inserire ulteriori semplificazioni, come ad esempio definire un numero massimo di persone ad un tavolo, in modo da chiarire ulteriormente che non sono possibili feste di qualsiasi genere”.

Confesercenti Piacenza auspica che “venga data la possibilità di concordare con la Regione, come già fatto per il Protocollo regionale, regole, semplici, attuabili che garantiscano sicurezza sanitaria e la sopravvivenza delle attività”.

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