La scelta di Giacomo: “Trasportando i malati ho deciso di mollare Economia e fare l’infermiere”

21 Febbraio 2021 14:00

“Quando scoppiò il primo focolaio alla Casa protetta Albesani di Castel San Giovanni ci chiamarono per un codice rosso. Si trattava di un anziano che stava molto male. Appena arrivati sul posto, capimmo subito che nel giro di poco tempo se ne sarebbe andato. Così, mentre l’ambulanza sulla quale lo avevamo caricato si dirigeva all’ospedale a sirene spiegate, strinsi forte la sua mano. In quel momento non potevo fare altro”.

Giacomo Sogni, giovane volontario della Pubblica assistenza Val Tidone, ha ancora negli occhi quel ricordo, forse il più drammatico, della primavera più strana della sua vita, quando l’esistenza di questo spensierato 20enne – così come quella di tante altre persone – è cambiata per sempre.

“Quando è scoppiata la pandemia – spiega – io ero a bordo delle ambulanze che andavano a prendere a casa i pazienti Covid. C’era molta paura in quei giorni, non sapevamo ancora con cosa avessimo a che fare: appena presentavano i sintomi della malattia, le persone chiamavano il 118 e noi eravamo i primi sanitari che vedevano. Vivere quei mesi in prima linea è stata un’esperienza che mi ha segnato profondamente dal punto di vista umano. Mi ha insegnato a stare vicino al paziente dal primo all’ultimo minuto, capendo che anche i secondi, nel momento di massima emergenza, sono davvero importantissimi”.

Nel trasportare i malati all’ospedale, nel tenergli stretta la mano in quegli istanti di paura e smarrimento, Giacomo ha però trovato la sua strada: “Dopo questa esperienza – prosegue – ho mollato gli studi di economia e, dopo aver superato brillantemente il test d’ingresso, mi sono iscritto a infermieristica qui a Piacenza. Adesso sono studente al primo anno e rimango orgoglioso della scelta che ho fatto”.

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