Bancarotta fraudolenta e riciclaggio: 11 denunce. Sequestro da 1,6 milioni

22 Aprile 2021 13:26

Capitale sociale e beni immobili di un’impresa con sede legale in Costa Smeralda sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Piacenza per un valore di un milione e seicentomila euro. Undici le persone denunciate. Il provvedimento, emesso dal gip Fiammetta Modica è scaturito dal reato di bancarotta fraudolenta derivante dal fallimento di una società di proprietà di gruppo imprenditoriale immobiliare operante nel Piacentino. Le investigazioni, coordinate dal sostituto procuratore Matteo Centini sono state svolte dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria.

“Gli inquirenti hanno ricostruito gli accadimenti aziendali e il patrimonio della società, malgrado l’esibizione di libri, registri contabili e documenti appositamente falsificati o incompleti – si legge nella nota – . I finanzieri hanno individuato una sequenza di atti distrattivi compiuti dal 2012 al 2017, finalizzati ad aggirare le pretese dei creditori, attraverso una mirata spoliazione della principale società del gruppo che aveva maturato rilevanti debiti nell’esercizio dell’attività commerciale. In particolare, è stato accertato che porzioni di immobili e terreni della società fallita, ubicati nel territorio di Piacenza, erano stati venduti fittiziamente, già durante il periodo di grave dissesto finanziario, a una “scatola vuota” – controllata dal gruppo stesso – al prezzo apparente di 500mila euro e, successivamente, ceduti realmente, attraverso la stipula di un precedente illecito accordo, a una catena di supermercati, al prezzo di circa 1,5 milioni di euro, grazie alla complicità di alcuni dirigenti della citata catena per i quali è stato contestato il reato di concorso in bancarotta. Le indagini finanziarie hanno consentito di rilevare che i proventi derivanti dalla vendita dei citati immobili al discount erano stati successivamente riciclati per acquistare – a un prezzo complessivo di 1,6 milioni di euro, – la totalità delle quote della società sarda e terreni di proprietà di quest’ultima per 220.000 mq in Costa Smeralda, urbanisticamente inseriti sia in zona di insediamenti turistici di fascia costiera sia in zona agricola, tutti oggetto di sequestro. Le operazioni illecite di cui sopra sono state rese possibili anche grazie alla connivenza di alcuni funzionari di una filiale di banca, situata a Piacenza, i quali, concedendo rilevanti mutui a una società in gravi condizioni economiche, hanno consentito ai responsabili del gruppo imprenditoriale di mascherare lo stato d’insolvenza dell’impresa, aggravandone ulteriormente il dissesto finanziario”.

 

 

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