Sfrattato, con undici cani: da Bettola scatta l’appello per trovargli una nuova casa

08 Maggio 2021 06:07

Da Bettola parte un appello per aiutare a trovare una nuova casa al proprietario di un branco di cani meticci di pastore maremmano e segugi in località Castana, 11 esemplari abituati alla vita selvaggia, in natura.
La situazione è sotto osservazione da diverso tempo, ma oggi si è complicata ulteriormente in quanto l’uomo è stato sfrattato e dovrà lasciare la abitazione dove ha vissuto con il fratello e la madre fino alla loro scomparsa lo scorso anno a causa del Covid. L’appello è lanciato dal Comune di Bettola e dalle Guardie zoofile di Oipa Piacenza per trovare un luogo adatto ad ospitare l’uomo e i suoi animali: non solo cani, ma anche pecore e galline.

“Se c’è qualcuno che ha a disposizione un casolare, una cascina – dice il sindaco di Bettola, Paolo Negri – chiediamo di farcelo sapere. Anche il servizio sociale del

Comune si sta interessando per supportare l’uomo”. “Stiamo seguendo la situazione da più di due anni – spiegano le guardie zoofile di Oipa -; si tratta di un branco vero e proprio che ha contato fino a 27 cani. Con la collaborazione dell’associazione Angeli Randagi di Piacenza si è riusciti a sterilizzare le femmine e far adottare i cuccioli di allora. Ora i cani sono 11. I nostri volontari quotidianamente salgono a Castana, ma anche il Comune di Bettola è sempre stato presente, e lo è ancora, per cercare di risolvere il problema del vagantismo che è un problema di sicurezza molto importante”.

L’ideale sarebbe quindi trovare un luogo in cui gli animali possano seguire il loro “padrone” per poter vivere liberi, ma in sicurezza. Quello è stato infatti il problema segnalato diverse volte anche da ciclisti ed automobilisti in transito sulla strada del passo del Cerro incontrando i cani sulla strada, in alcuni casi costringendo i ciclisti a fare marcia indietro a causa della presenza degli animali, talvolta inquieti. Impensabile quindi mantenerli in canile proprio perché abituati a vivere liberi, senza guinzaglio e non abituati alla “socialità” e operazione che sarebbe anche molto costosa per le casse comunali.
“Riuscire a risolvere questa situazione che si trascina da anni – osservano le guardie zoofile di Oipa – significherebbe adempiere alla ratio legis della legge regionale 27 del 2000 che è proprio quella di garantire una corretta convivenza tra uomini ed animali, cioè in questo caso aiutare l’uomo ed i suoi animali per garantire a tutti una vita degna”.

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