Processo Levante, la difesa: “Ci sono state azioni violente ma nessuna tortura”

07 Giugno 2021 19:24

“Gli illeciti e le irregolarità alla caserma Levante non ci sarebbero stati in presenza di un’azione di comando degna di questo nome”: lo ha dichiarato Paolo Fiori, avvocato difensore dell’appuntato Salvatore Cappellano, accusato tra gli altri, dei reati di tortura, arresti illegali e spaccio. E’ durata oltre tre ore l’arringa difensiva che terminerà nella prossima udienza.
“Nella prima parte della discussione ho fatto un inquadramento della vicenda – ha spiegato l’avvocato Fiori -. Stiamo parlando di un processo di militari di truppa (con la sola eccezione del comandante Orlando). Ci sono state irregolarità e illeciti, ma mi sono chiesto come questo sia stato possibile senza implicare anche un giudizio sull’azione di comando. E poi mi sono dedicato a quelli che sono i profili di fatto, per sottolineare che sono stati amplificati oltre quello che le circostanze giustificano. Noi siamo convinti che di tortura qui non si debba parlare, ci sono state azioni violente ma la tortura, ad avviso di questa difesa, non c’è stata”.

Sulle presunte responsabilità dei vertici l’avvocato ha aggiunto: “In tutti gli eserciti del mondo per le azioni delle truppe rispondono i quadri. Se ci fosse stata un’azione di comando efficace e puntuale di orientamento e di interdizione non ci sarebbero state violazioni delle norme di condotta e queste violazioni non sono tali da meritare addirittura termini come torture. Non sto dicendo che la cerchia degli imputati andrebbe allargata ma che le responsabilità degli uomini di truppa debbano essere valutate in rapporto alla loro posizione specifica, in un ordinamento militare che ha registrato un default nel funzionamento. Noi non invochiamo indulgenza perché chi ha sbagliato deve pagare però le responsabilità vanno rapportate a questo quadro”.

In mattinata hanno terminato l’arringa difensiva Daniele Mancini e Paolo Molaschi, legali dell’appuntato Giacomo Falanga, i quali hanno richiesto i domiciliari per il loro assistito.
Il giudice, su richiesta dell’avvocato Antonio Nicoli, ha concesso la revoca degli arresti domiciliari per il maresciallo Marco Orlando che però non potrà recarsi in provincia di Piacenza (diffida territoriale).

Dopo diverse udienze ospitate dall’aula allestita a Piacenza Expo per il rispetto delle normative anti Covid, il processo ai militari della caserma Levante, oggi 7 giugno, è tornato nella sede del tribunale in vicolo del Consiglio.
Sono cinque i militari che hanno scelto il rito abbreviato, oltre a Salvatore Cappellano sono imputati i colleghi Giuseppe Montella, Daniele Spagnolo, Giacomo Falanga e il maresciallo Marco Orlando. Ha optato per il rito ordinario l’appuntato Angelo Esposito, da pochi giorni ai domiciliari.

La prossima udienza è calendarizzata per il 14 giugno. La sentenza potrebbe arrivare a luglio.

L’avvocato Paolo Fiori

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