Donini: “Scuole aperte per tutti”. Bonaccini: “Vaccinare più persone possibile”

19 Luglio 2021 16:25

“Il green pass scolastico non credo abbia fondamento dal punto di vista dell’accesso a scuola. La popolazione scolastica da noi è vaccinata ormai al 27-28%:  a fine estate arriveremo, con le prenotazioni che già ci sono, al 40% o poco più. Ma abbiamo ancora tutto agosto per convincere i ragazzi a vaccinarsi e quindi poter ampliare la platea degli immunizzati, come tutti noi speriamo e siamo impegnati a fare. Dopodiché le scuole devono aprire per tutti, quello che noi abbiamo chiesto alla comunità scientifica è di valutare nel caso di focolai anche la condizione della popolazione vaccinata”.
Lo ha detto l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza stampa.

Donini, invece, sul green pass alla francese, specifica: “Io sono perché l’Italia decida, come appena ha detto anche Bonaccini, in accordo fra governo e Conferenza Stato-Regioni. Sicuramente, come ha sottolineato il mio presidente, il green pass è molto utile per eventi che sono densi di assembramenti, come per i concerti o negli stadi, eventi di questo tipo, ma per tutto il resto credo che ci dovremo attenere alle valutazioni che stanno emergendo dal Cts”, ha concluso l’assessore.

BONACCINI: SANITARI NON VACCINATI CAMBINO MESTIERE
“Io non so se si riesce ad estendere l’obbligo vaccinale, di certo credo che serva per il personale sanitario e scolastico: perché un medico o un infermiere che non si vaccina dovrebbe cambiare mestiere”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini parlando di obbligo vaccinale a Radio24.
Secondo Bonaccini su questo, come su altri temi, è necessario il confronto fra i vari livelli di responsabilità. Come sul green pass: “Alcuni settori oggi potrebbero riaprire. Come le discoteche, che sono uno dei luoghi più complicati da gestire, ma che rischiano di non aprire più. Sui ristoranti, credo si debba valutare l’aumento dei contagi. Serve prudenza, ma serve anche cambiare i parametri, mettendo al centro le ospedalizzazioni, rispetto a come si prendevano le decisioni sulla colorazione delle regioni, perché i vaccini ancora non c’erano e ora lo scenario è cambiato. Quello che è certo è che bisogna vaccinare più persone possibili”.

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