“Festival delle ragazze e dei ragazzi”, oltre 100 bambini ai giardini Margherita

12 Settembre 2021 22:03

Oltre 100 bambini hanno ripopolato i giardini Margherita di via Alberoni con le attività della prima edizioni del “Festival delle ragazze e dei ragazzi”, all’insegna dell’inclusività e dell’integrazione.

Tra attività e spettacoli, l’iniziativa ha restituito alla popolazione il frutto di tre mesi di laboratori che i bambini del quartiere – dai 4 ai 16 anni – hanno svolto nei pomeriggi di doposcuola organizzati da “Fabbrica&Nuvole” di Bernardo Carli, uno dei cuori di via Roma, in sinergia con altre associazioni del quartiere, riunite nell’arcobaleno di “Multicool”. Il pomeriggio di inclusione sociale ha visto i ragazzi impegnati in laboratori artistici – con la realizzazione di maschere organiche, e autoritratti alla scoperta delle espressioni e dell’emotività – laboratori di rap – “dove hanno imparato a tenere il ritmo con i bonghi e scritto canzoni che parlavano di sé” spiega Silvia Bartolomei, tra le volontarie – laboratori di danza hip-hop – “grazie alla scuola Dance Foundation» e di recitazione «con i professionisti di Manicomics Teatro e Quarta Parete”.

Con i volontari dell’Oratorio San Bosco, i bambini hanno potuto visitare l’orto didattico della scuola Albero, con “Altana”, guidati da Elisabetta Nicoli, “i ragazzi hanno visitato il quartiere alla scoperte degli edifici storici e dei dettagli più nascosti, tradotti con fantasia e creatività in un cartellone didattico”. “È stato molto bello anche solamente scoprire i nostri giardini – continua Bartolomei – molti dei bambini provengono da culture molto differenti, portarli a scoprire qualcosa molto distante da loro è stato veramente istruttivo, anche per noi. Molti di loro hanno preso in mano una castagna per la prima volta. È stato emozionante”.

Nel laboratorio di cinema curato da Paolo Guglielmetti, videomaker piacentino, “in un primo momento i bambini hanno imparato a scrivere una sceneggiatura, poi l’hanno messa in scena”. La proiezione del filmato, davanti al pubblico attento di mamme e papà. In chiusura, un’esperienza di teatro-forum: “è una forma di teatro nuova per Piacenza, viene dal Brasile, nasce negli anni ’70”. L’ha portata ai giardini a cooperativa Jolly di Parma alle prese con un incontro sul tema dell’islamofobia e del lavoro.

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