Occupati abusivamente 40 ettari di terreni demaniali, nove aziende agricole multate

29 Luglio 2022 19:36

FOTO DI ARCHIVIO

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Nove aziende agricole piacentine sono finite nei guai per occupazione abusiva di suolo demaniale. E’ questo l’esito dei controlli effettuati dai Carabinieri Forestali di Piacenza che, negli ultimi mesi, hanno avviato una campagna di verifiche su tutto il territorio della provincia. Obiettivo: far rispettare le normative di tipo vincolistico, urbanistico/edilizio e ambientale in aree del demanio idrico. Nel corso dei diversi sopralluoghi eseguiti dai militari, anche con il supporto di un drone, sarebbero emerse una serie di irregolarità nell’occupazione di aree golenali e delle fasce di rispetto delle aste fluviali. Nell’ambito del “Programma Operativo in vigore tra Arma dei Carabinieri e la Regione Emilia Romagna” la stazione ha svolto una capillare attività di controllo mirata ad individuare potenziali situazioni di abusivismo all’interno del demanio idrico, al fine di prevenire fenomeni di illecita antropizzazione e di utilizzo indiscriminato del suolo alla ricerca di nuove aree agricole.

Di concerto con l’agenzia regionale ARPAE di Bologna sono state attuate una serie di attività di accertamento finalizzate all’individuazione delle aree demaniali utilizzate abusivamente, alla verifica delle colture poste in essere ed al rintraccio dei rispettivi occupanti/utilizzatori. Gli sforzi si sono concentrati principalmente su aree demaniali poste nell’ambito territoriale della provincia di Piacenza, ma collocate in sponda lombarda, zone che per motivi geografici si prestano particolarmente a queste situazioni di irregolarità.

L’attività di accertamento ha riguardato terreni agricoli ricadenti nei territori dei comuni di Calendasco, Piacenza, Caorso, Monticelli e Castelvetro, in provincia di Piacenza. In queste aree sono state individuate e sanzionate nove aziende che – secondo gli accertamenti – “occupavano abusivamente 38 ettari di suolo demaniale, al fine di aumentare le superfici di terreno a loro diposizione da destinare alla pioppicoltura e alla coltivazione di mais e frumento”.

Nell’occasione dei controlli in campo sono stati verificati anche i canoni di pagamento di vari pozzi irrigui attivi nelle zone interessate e nei comuni coinvolti. Al termine dei controlli sono state elevate sanzioni ammnistrativi per oltre 3.500 euro.

Nella nota dell’Arma si legge che “i militari hanno constatato che le violazioni riscontrate non hanno provocato né un’alterazione dell’ambiente nè pregiudizio del regime idraulico delle zone vincolate”.

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