Tentato omicidio a Sariano: Hamza condannato in primo grado a sei anni di carcere

26 Gennaio 2023 17:02

Accusato di tentato omicidio in concorso, il 28enne marocchino Lyamani Hamza è stato condannato a sei anni di carcere, come richiesto dal pm Matteo Centini. La sentenza di primo grado è arrivata in tribunale a Piacenza.

L’episodio risale al 7 agosto del 2021 a Sariano di Gropparello quando Azelem Nuoami fu trovato in fin di vita sul ciglio della strada. Era stato percosso e finì in ospedale.

Accusato di tentato omicidio in concorso è Yousseff Bouchaid che ha scelto il rito abbreviato in programma a febbraio.

Hamza nell’udienza precedente aveva scaricato tutte le colpe su di lui. Diversa la testimonianza della vittima.

Il pm Centini nel corso della requisitoria ha riferito che le impronte digitali insanguinate dell’imputato erano state trovate sul ventilatore usato per colpire la vittima: “I colpi erano stati inferti in modo tale da cagionare la morte” ha detto il pm, la testa della vittima era stata fracassata con serio rischio per la sua vita, il ferito è stato poi trascinato fuori dalla casa dove era stato percosso e abbandonato nella convinzione che fosse morto”.  L’avvocato difensore Andrea Bazzani aveva invece chiesto l’assoluzione e al termine dell’udienza ha commentato: “Il nostro assistito è tossicodipendente ed essendo la pena compresa nei sei anni e considerando il presofferto, ha diritto ad una misura alternativa che gli consenta di accedere ad un percorso di recupero”.  

Hamza lascerà probabilmente molto presto la casa circondariale delle Novate, era stato arrestato per i fatti di Sariano.  

L’avvocato di parte civile Monica Malchiodi che assisteva Aselem Nuomani, la vittima, si era associata alla richiesta del pm spiegando che il suo assistito era stato picchiato a calci e bastonate  e che i suoi due aguzzini dicevano durante il pestaggio: “ma è ancora vivo? Ma è vivo o è morto”.

Hamza come ha ricordato il suo avvocato difensore nel corso dell’arringa si è sempre dichiarato innocente: “Non è stato lui ha colpire la vittima, il sangue trovato sul ventilatore era si quello del mio assistito ma anche lui era stato colpito da Buchaid ormai fuori controllo”.  

I due accusati e la loro vittima si erano incontrati nei giardini della zona di largo Erfurt nel pomeriggio del 6 agosto del 2021 e qui dopo essersi ubriacati avevano preso un autobus per Sariano (dove Buchaid aveva casa e avrebbe dovuto anche restarvi essendo agli arresti domiciliari) molestando alcuni passeggeri durante il viaggio. A Sariano nella notte il massacro del malcapitato Noumani per una vicenda legata ad una donna (si è detto al processo) di cui si sono trovate solo vaghe tracce.  

Il pm Centini ha inoltre ricordato che l’imputato maldestramente nella sua deposizione ha raccontato un sacco di bugie: “del resto era sua diritto farlo per difendersi, ma non si spiega come mai ha perduto il suo telefono proprio il giorno del delitto”.  

Bazzani nella sua arringa ha invece fatto presente che il suo assistito si è prodigato per evitare il peggio: “ha nascosto i coltelli che erano in casa, del resto se si vuole uccidere qualcuno vi sono ben altri sistemi che non quello di usare un ventilatore”.  

La sentenza è arrivata nel pomeriggio dopo circa due ore di camera di consiglio, il collegio giudicante composto da Stefano Brusati, Alessandro Rago e Matilde Borgia ha condannato a sei anni concedendo all’imputato le attenuanti generiche.  

 

 

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