“Ti ammazzo e ti brucio la casa”. Lite tra affittuario e inquilino finisce in tribunale

11 Gennaio 2024 18:00

“Ti ammazzo e ti brucio la casa” lo avrebbe gridato un inquilino al suo affittuario prima di prendere a calci il cancello di casa e pretendere la ricevuta del canone. L’affittuario per tutta risposta avrebbe afferrato un martello brandendolo contro l’inquilino. Questi fatti avvenuti sette anni fa a Piacenza sono finiti giovedì scorso davanti al giudice Ivan Borasi. Imputati e reciprocamente costituitisi parte civile due piacentini: l’inquilino, un uomo di 65 anni e l’affittuario un uomo di 55 anni. Per loro il pm Sara Macchetta ha chiesto rispettivamente 4 e 2 mesi.

Entrambi si sono dichiarati completamente innocenti: il sessantacinquenne ha detto: “Nessuna minaccia e nessun calcio al cancello” e l’altro: “Ma quale martello?”. L’episodio è avvenuto alla periferia di Piacenza dove abita l’affittuario, a difenderlo l’avvocato Francesco Macri; l’inquilino era invece difeso dall’avvocato Giuseppe Dametti che nella sua arringa ha dichiarato: “L’affittuario del mio assistito ha detto di essere abituato a sentire queste frasi e di non essersene preoccupato minimamente. È invece necessario affinché si configuri il reato di minaccia un effettivo turbamento per determinate frasi rivolte alla persona offesa e qui, mi pare che di turbamento non vi sia traccia”. L’avvocato Macri ha invece ricordato che l’inquilino del suo assistito aveva fatto ripetute e moleste telefonate e che era corso per primo dai carabinieri a fare denuncia per “parare il colpo“ a difesa del suo comportamento e che non vi era nessun martello. Il processo è stato rinviato a marzo per la sentenza.

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