Lo specchio di Piacenza, Reggi apre il format: “Sono stato il sindaco d’Italia”

23 Gennaio 2024 23:00

Per tutti è ancora “il sindaco delle rotonde” ma c’è molto altro nella carriera e nella vita del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi. Ha aperto la scatola dei ricordi su Telelibertà a tu per tu con il direttore Nicoletta Bracchi, inaugurando il nuovo format “Lo specchio di Piacenza”, interviste dirette ai protagonisti più o meno famosi della nostra storia, ogni martedì alle 20.30.

Accompagnata da foto-ricordo significative, la chiacchierata è cominciata dalle origini: “Ho imparato a 22 anni prestando servizio civile in Caritas cosa significa mettersi al servizio della comunità, un modo di intendere l’impegno politico che non mi abbandona”. Studiando da ingegnere (“mestiere che mi ha sempre permesso di dribblare i ricatti della politica”) e lavorando come educatore, cammin facendo maturò una convinzione: “bisognava entrare nella stanza dei bottoni per poter agire in maniera incisiva”.

Il primo incarico nel 1994, assessore nella giunta Vaciago: “ma ero ancora timido”. Eppure viene dipinto come un decisionista: “Ho sicuramente fortificato il carattere, per necessità. Se non ti difendi soccombi. Io ascolto sempre ma è impossibile accontentare tutti. Bisogna mediare i punti di vista e cogliere quello migliore per la comunità”.

Intervistato dal direttore, Reggi ha ripercorso il periodo degli incarichi romani, prima come sottosegretario alla Pubblica istruzione, poi come braccio destro di Matteo Renzi: “Resta il politico più talentuoso e illuminato del panorama italiano anche se poi sbriciolò la sua proposta”. Poi, quattro anni alla direzione del Demanio: “Sono stato il sindaco d’Italia sui temi della rigenerazione urbana. Piacenza ne ha beneficiato, riappropriandosi, tra altri beni, di Sant’Agostino e San Lorenzo, Palazzo Farnese e il Laboratorio Pontieri”.

L’incarico in Fondazione è fonte di soddisfazione: “Ho un cda formidabile, generosissimo. Amministriamo 400 milioni di euro da far rendere, distribuendone circa 6-7 all’anno: il 40% in welfare e la cultura è in crescita, checché se ne dica, accanto a ricerca, istruzione e sport”.

Reggi ha parlato della sua famiglia, “la diga che mi ripara dalle sollecitazioni negative”, della passione per la montagna, le maratone, il calcio nella nazionale sindaci. Un peccato originale? “L’impulsività”. Quali rapporti con il sindaco Katia Tarasconi? “Non la chiamo mai, le offro consigli se me li chiede”.

La puntata si può rivedere sul sito www.teleliberta.tv.

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