Consumo di suolo, monitoraggio della Regione: Piacenza la più virtuosa

01 Febbraio 2024 16:00

Contenimento del consumo di suolo: Piacenza è la provincia più virtuosa. Sono stati pubblicati sul sito della Regione Emilia-Romagna i dati relativi al consumo di suolo a cinque anni dall’entrata in vigore della Legge 24/2017. L’esito di questa attività di osservazione mette al primo posto la Provincia di Piacenza.

I dati sono il frutto del monitoraggio regionale previsto dalla stessa legge urbanistica e realizzato in collaborazione con l’istituto sui trasporti e la logistica, l’Università di Bologna e l’Università di Parma. All’articolo 5 intitolato “Contenimento del consumo di suolo”, la legge ha introdotto una verifica a cadenza semestrale con la quale i Comuni inviano alla Regione gli esiti del monitoraggio delle trasformazioni realizzate sul territorio. Il grafico indica i cinque interventi realizzati nella nostra provincia: due sono a Fiorenzuola, poi a Carpaneto, Besenzone e Travo per un totale di 12,2 ettari. Nessun intervento è stato realizzato nel territorio comunale di Piacenza.

“Sono dati più che positivi” commenta l’assessore all’Urbanistica del Comune di Piacenza Adriana Fantini. “In questi mesi – prosegue – il dibattito pubblico sul tema in questione ha tenuto spesso banco in città e la speranza da parte di molti era ed è che a Piacenza non si consumi suolo nel periodo di transizione tra il precedente strumento urbanistico, il Psc, e il nuovo strumento di pianificazione, ovvero il Pugche è in corso di redazione. Ebbene è proprio così: il Comune di Piacenza non ha attivato interventi che erodano il limite previsto per il territorio urbanizzato”.

“C’è inoltre da considerare – precisa Fantini – che l’Emilia-Romagna è una delle poche Regioni italiane che si è data una legge per disciplinare il consumo di suolo, e non è cosa da poco. Ora siamo nelle condizioni di poter fare un primo bilancio oggettivo mettendo da parte ogni posizione pregiudiziale ma, al contrario, considerando ogni opzione che rispetti i criteri stabiliti. Anche perché la sostenibilità economica va di pari passo con quella ambientale e sociale”.

Ma se questo è il quadro offerto dal monitoraggio della Regione Emilia-Romagna, differenti però sono i dati divulgati da Ispra, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero. Si tratta di dati che registrano il consumo di suolo effettivo e non premiano Piacenza. “Nel monitoraggio restituito da Ispra, oltre al consumo di suolo permanente dato da edifici, fabbricati, strade pavimentate, sedi ferroviarie eccetera, si includono anche gli usi temporanei che producono consumo di suolo reversibile come ad esempio strade non pavimentate, cantieri e altre aree in terra battuta, piazzali, cortili, campi sportivi, cave in falda, impianti fotovoltaici a terra – spiega Fantini -. È una definizione che si differenzia di molto da quella delle previsioni insediative espansive a cui la legge regionale cerca di porre un freno”.

“I dati Ispra, più volte evidenziati, assegnavano alla provincia di Piacenza il primato per incremento netto nell’anno 2021-2022 pari a 54,92 ettari. Ma lo stesso dirigente Ispra Michele Munafò nel suo intervento al convegno dello scorso 28 novembre, ha chiarito che i dati annuali hanno una rilevanza parziale perché i processi di consumo di suolo hanno una certa inerzia e vanno letti in periodi medio-lunghi” conclude l’assessore.

 

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