Irene Cecchini, la ex del Gioia che ha dialogato con Putin: “Russia è un Paese libero”

22 Febbraio 2024 12:41

Dice d’essersi innamorata della Russia. Un amore incondizionato, assoluto, di quelli che rendono ciechi e cancellano i difetti dell’amato. E così Irene Cecchini parla di “un Paese libero che dà opportunità a tutti”. Non una macchia nel suo racconto, né una sfumatura negativa verso la nazione dove vive da tre anni per specializzarsi in studi internazionali. “Il racconto della Russia illiberale, dittatoriale è una costruzione dell’Occidente che da anni attacca Mosca per guadagnare sempre più terreno” – afferma la studentessa originaria del Basso Lodigiano e diplomata al liceo classico Gioia di Piacenza alla giornalista della Stampa che l’ha intervistata. Un’intervista concessa dopo essere salita alla ribalta dei media di tutto il mondo per il siparietto con il presidente Putin. 

“Se l’Occidente attacca per perseguire le sue strategie commerciali – è l’analisi che Irene offre all’intervistatrice – la Russia non può far altro che difendersi”. Sui temi caldi preferisce non sbilanciarsi. “A Mosca e nel paese la gente è tranquilla rispetto alla situazione ucraina. C’è un po’ di preoccupazione, certo, ma come ce n’è per il genocidio che sta av-venendo in Palestina. Insomma, non esiste mica solo l’Europa”.

Della morte di Navalny preferisce non parlare perché, spiega, “non è esperta di questi temi”. Ma all’obiezione che la Russia censura gli oppositori, replica senza esitazione:  “Anche questo fa parte di una narrazione inesatta: è falso che in Russia non ci sia libertà. Non è vero che non ci si può esprimere. Pensi a me, che sono andata da straniera a fare una domanda al presidente e sono stata trattata come una russa”. La studentessa italiana arriva a dubitare che sarebbe potuto accadere qualcosa di analogo in Italia. E azzarda un paragone: “Pensi a come verrebbe trattato un russo davanti al presidente Mattarella”. La Russia una dittatura? Neanche per sogno. Lo prova il fatto che Putin nello scambio di battute con gli studenti ha usato la parola “dittatura” con disinvoltura e ironia. “Secondo lei, ironizzerebbe su questa cosa se fosse vero?”. Se lo dice lei.

L’ARTICOLO DI PAOLO MARINO 

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