“Suini sani, ma i macelli calano il prezzo di acquisto”: lo sfogo di un allevatore

23 Febbraio 2024 13:06

Se, per ora, il virus della peste suina non ha investito il territorio piacentino, la malattia fa comunque sentire i suoi effetti collaterali.

“I nostri animali sono perfettamente sani eppure i macelli stanno approfittando della situazione – dichiara l’imprenditore Valter Dallavalle di Cadeo -. E’ iniziata una speculazione al massacro, pagandoci i capi il 40 per cento in meno, al chilo, rispetto al loro valore reale. Non si può pensare di vendere per sei mesi o un anno a 0,60 euro al chilo. E’ un suicidio. Soprattutto perché, ad oggi, non si sa se l’Europa, lo Stato, la Regione ci verrà incontro per aiutarci a tenere aperte le aziende”.

Dallavalle è l’amministratore della società agricola Dallavalle Angelo e figlio, parte della filiera produttiva del Distretto del Cibo dei Salumi Piacentini, strumento del Consorzio di tutela salumi dop piacentini: con i suoi tre allevamenti suini in Valdarda conta 3500 capi circa.

La struttura situata nel comune di Cadeo ne conta circa 950 ed è in attesa di ottenere le autorizzazioni per potersi ampliare con la realizzano di tre nuove porcilaie (due da una potenzialità massima di 1320 posti e l’altra per 660 posti per suini) oltre ad un locale servizi e opere accessorie.

“Siamo preoccupatissimi. Se non si farà nulla, il virus si espanderà e sarà una catastrofe per l’intera filiera. Nonostante la situazione, il progetto di ampliamento è l’ultima cosa che abbandonerò, perché è il nostro futuro e il futuro di tanti altri”, conclude Dallavalle.

L’ARTICOLO DI VALENTINA PADERNI 

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