Tragedia nel cantiere alla Besurica, il collega: “Tafa era un grande lavoratore”

12 Aprile 2024 08:26

“La parete è crollata e Tafa è rimasto sotto. Io e il mio compagno ci siamo precipitati per soccorrerlo, ma la parete era troppo pesante e non ce la facevamo ad alzarla, lui era sotto, allora abbiamo agganciato la parete alla gru, ma ci sono voluti dieci minuti, troppo tempo, troppo…”.

È il racconto di Alì che si mette le mani nei capelli in un gesto di disperazione e a stento trattiene le lacrime: « Era buono Tafa, un bravo compagno e un grande lavoratore, mi dispiace tantissimo… ».

L’ennesima vittima per un infortunio sul lavoro si chiamava Perparim Tafa, aveva 57 anni, abitava a Martinengo, in provincia di Bergamo, lascia la moglie e due figlie.

La tragedia ieri pomeriggio in un cantiere edile in via Deledda alla Besurica, proprio mentre era in corso uno sciopero dei sindacati Cgil e Uil a Piacenza per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro.

Gli stessi sindacalisti, alla notizia della morte bianca si sono precipitati al cantiere. La tragedia è avvenuta intorno alle 15.00 secondo una prima ricostruzione, pare che l’operaio stesse lavorando alle pareti delle fondamenta di una villetta, quando ci sarebbe stato un improvviso movimento del terreno che ha spostato una doppia parete in cemento armato, del peso di diversi quintali.

Vano ogni tentativo di soccorso.

Sul posto anche i vigili del fuoco con una squadra e i carabinieri dell’ispettorato del lavoro e della stazione Levante che hanno avviato tutti gli accertamenti del caso, per cercare di capire l’esatta dinamica dell’incidente e per verificare se tutte le normative riguardanti la sicurezza sul lavoro, sono state rispettate. Il cantiere è stato messo sotto sequestro e i lavori sono stati interrotti.

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