Coldiretti festeggia i suoi primi 80 anni: “Tuteliamo agricoltori e consumatori”

30 Aprile 2024 15:34

Rispetto per agricoltori e consumatori, stop alla concorrenza sleale e focus su piani di controllo della fauna selvatica. Sono solo alcune delle tematiche affrontate a Piacenza expo da circa 400 soci di Coldiretti giunti nel quartiere fieristico per celebrare insieme al direttore Roberto Gallizioli e al presidente regionale Nicola Bertinelli i primi 80 anni dell’associazione di categoria.

A livello nazionale sono stati oltre 50mila gli agricoltori della Coldiretti riuniti oggi, martedì 30 aprile, in 96 assemblee in tutta Italia per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee. “L’Italia vince se si riconosce l’importanza dell’agricoltura in quanto settore che produce cibo e quindi vita” ha sottolineato il presidente regionale Nicola Bertinelli che ricopre il ruolo anche di vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Bertinelli e Gallizioli, durante la mattinata, sono stati incalzati dalle domande della direttrice di Teleliberta e Liberta.it Nicoletta Bracchi, che ha introdotto l’incontro presentando un video particolarmente emozionante, per narrare la storia di Coldiretti sin dalla sua nascita nel 1944 per opera di Paolo Bonomi, e da lì l’azione segnata da interventi e risultati così significativi e rivoluzionari da aver cambiato la traiettoria di sviluppo economica e sociale del Paese. “Al centro sempre la dignità del coltivatore, la difesa della sua salute e l’impegno per garantirne la redditualità” ha precisato Bertinelli.

“Deve essere riconosciuto come italiano solo ciò che proviene dall’agricoltura italiana. Non è più tollerabile – ha spiegato Bertinelli – assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero dell’8 e 9 aprile, quando giungevano prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani: le importazioni di cibi stranieri hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”. E proprio dal Brennero, Coldiretti ha avviato la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari.

Focus sulla pesta suina africana

Si è parlato anche di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. “La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio le coltivazioni e la sicurezza nelle campagne italiane – ha sottolineato Bertinelli -. Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono quelli causati dalla peste suina africana che proprio i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone. Si è perso troppo tempo, è assurdo perché si doveva agire da subito come chiedevamo”.

Patto di fiducia con agricoltori e consumatori

Spazio naturalmente anche al Patto stretto con il consumatore, nei primi anni 2000, all’avvento dei mercati di Campagna Amica con la multifunzionalità resa possibile dalla legge d’orientamento del 2001 voluta proprio da Coldiretti, ai grandi eventi nelle città con l’avvio dal 2017 dei Villaggi Coldiretti, senza trascurare l’importanza di Filiera Italia, grazie alla quale per la prima volta l’agricoltura e l’industria alimentare italiana d’eccellenza sono insieme per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy. “La materia prima agricola italiana e la trasformazione in Italia sono un valore riconosciuto, sinonimi di grande eccellenza”.

Piacenza, provincia a vocazione agricola

Naturalmente sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa e a tenere banco anche la Coldiretti sul nostro territorio su cui Gallizioli ha messo l’accento. Un racconto di quanto quest’organizzazione sia un punto di riferimento in una provincia, che continua a primeggiare per vocazione agricola con oltre il 15% delle imprese dedicate, un’incidenza fortemente superiore rispetto alle medie regionale (11,9%), nazionale (11,8%) e ai territori limitrofi.

I servizi, l’assistenza, la formazione, la condivisione delle battaglie sindacali e naturalmente gli eventi, come l’inaugurazione, due anni fa, del Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana,17 a Piacenza dove ogni fine settimana avviene l’incontro tra produttore e consumatore nel segno dell’identità, della distintività e della biodiversità. Perché i mercati contadini di Campagna Amica che proseguono con successo anche nelle piazze piacentine non sono solo luoghi dove acquistare prodotti alimentari, ma laboratori e centri di incontro con l’agricoltore che si tramutano in rapporti di fiducia, dove il protagonista è il buon cibo che abbiamo l’orgoglio di rappresentare. Questo è il patrimonio inattaccabile di Coldiretti, la “Forza amica del Paese”.

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