Spazzolini da denti
e palloncini considerati nuovi nemici dell’ambiente

11 Giugno 2023 05:00

Un “innocuo” tovagliolo di carta impiega fino a quattro settimane per decomporsi nell’ambiente. Un po’ di più ci mette la buccia della banana abbandonata in natura: fino a 5 settimane, mentre il torsolo della mela scompare nel giro di due mesi.
Lo dice lo studio “Time it takes for garbage to decompose in the environment” del Servizio del Parco Nazionale degli Stati Uniti, Mote Marine Lab, Sarasota, in Florida.
La situazione è ovviamente molto più critica quando si parla di plastica: le bottiglie impiegano fino a 450 anni per decomporsi nell’ambiente, le posate possono arrivare fino a mille anni.
Ma il record è del vetro: un milione di anni per scomparire.
Un nuovo allarme arriva per tutti quei prodotti in plastica che non possono essere riciclati perché non sono imballaggi.
Sedie e arredamenti, penne e pennarelli, spazzolini, giocattoli, pettini, spugne e spugnette, bacinelle e ciotole, gonfiabili e palloni, utensili da cucina e guanti, scarpe e ciabatte.
“Siamo circondati da prodotti che, una volta che smettiamo di utilizzare perché rotti o obsoleti, non possono essere riciclati perché la regolamentazione attuale non lo prevede e quindi finiscono in discarica o a recupero energetico”, spiega Wwf Italia.
L’associazione ambientalista lancia anche un esempio molto significativo: in Italia ogni anno gettiamo quattromila tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti.
Un quantitativo importante, che oggi non viene riciclato e non contribuisce a creare nuovi oggetti.
Altri esempi? “Da una sedia da giardino potremmo ottenere fino a 2,8 chili di plastica, stesso quantitativo per 93 flaconi dello shampoo. Con il riciclo di una bacinella per i panni potremmo ottenere fino ad un chilo di plastica, come riciclare 500 tappi delle bottiglie dell’acqua. Con un trasportino per gatti potremmo ottenere fino a 900 grammi, l’equivalente di riciclare 30 vaschette per le albicocche”.
Lotta ai palloncini
Proprio sullo tema, l’associazione Comuni Plastic Free ha consegnato una serie di proposte al vice presidente della Camera dei Deputati, Sergio Costa.
Quella più singolare riguarda i palloncini: “Ricorrenze, feste, funerali: i palloncini sono sempre più utilizzati e viene ignorato l’impatto negativo che hanno sull’ambiente. Il loro rilascio in aria non solo arreca danni alla natura, ma anche agli animali che rimangono intrappolati nei fili o li scambiano per cibo. I palloncini sono al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. Si tratta di una minaccia molto più frequente di quanto non si immagini: durante una ricerca portata avanti dalla Università di Wales Swansea, nel Regno Unito, i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno dello stomaco delle tartarughe marine analizzate. Chiediamo, quindi, una maggiore attenzione a questo prodotto, con un divieto nazionale riguardo al rilascio in cielo, da classificare a tutti gli effetti come l’abbandono di rifiuto nell’ambiente, seppur biodegradabile, e una sanzione per i trasgressori non inferiore a mille euro”.
Un’altra proposta riguarda il contrasto all’abbandono dei mozziconi di sigaretta.

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