“Furbetti del cartellino” e appalti, terremoto in Comune: 50 indagati. Le perquisizioni continuano

Tutti dipendenti di vari settori, le accuse vanno dalla truffa al falso e al peculato.

28 Giugno 2017 11:20

C’è chi avrebbe timbrato per poi andare in palestra a fare ginnastica; chi si sarebbe recato a fare la spesa o sarebbe andato dal meccanico in orario lavorativo dopo essersi fatto timbrare il cartellino dal collega compiacente. E poi altre decine di episodi analoghi. La macchia dei furbetti del cartellino si allarga anche al Comune di Piacenza dove questa mattina all’alba i militari della Guardia di finanza insieme con gli agenti del Nucleo investigativo della Polizia municipale sono entrati per eseguire decine di misure, perquisizioni e per acquisire documentazioni. Sono cinquanta gli indagati: per 40 disposte le misure cautelari (39 obblighi di firma e un arresto ai domiciliari), gli altri dieci indagati a piede libero. Tutti dipendenti comunali di vari settori. Le accuse vanno dalla truffa al falso e al peculato. A questi episodi si aggiungono poi alcune vicende legate a contratti d’appalto che nei giorni scorsi avevano portato all’arresto di altre due persone.
Un vero terremoto a Palazzo Mercanti all’indomani dell’elezione del nuovo sindaco Patrizia Barbieri. L’ operazione, coordinata direttamente dal procuratore capo Salvatore Cappelleri, è tuttora in corso. Gli uomini delle forze dell’ordine andranno avanti tutto il giorno a perquisire gli uffici del municipio sia a Palazzo Mercanti, sia negli uffici di Viale Beverora sia in altre sedi decentrate.

Una conferenza stampa convocata domani mattina in procura chiarirà ogni dettaglio su un’operazione che sta provocando grande sconcerto.

Sulla vicenda si è espresso anche l’ormai ex assessore al Bilancio e al Personale, Luigi Gazzola con una lunga nota: “Aspetto, come tutti, di conoscere con chiarezza i fatti nella loro interezza il più presto possibile. Mi rendo conto che la dimensione della vicenda sia sconcertante anche se non mi sorprende – scrive Gazzola -. Quante volte ho detto che il problema delle risorse umane non era meno grave di quello delle risorse finanziarie? E il problema non era certo solo quello dei vincoli assunzionali. In due-tre anni sono state decine i casi di sanzioni disciplinari inflitte dai dirigenti e dall’UPD. Forse più di quante sono state inflitte nei venti anni precedenti”.

Nel frattempo la Cgil e la Funzione Pubblica sono intervenute con una nota: “Se tali comportamenti dovessero essere confermati, i lavoratori responsabili devono essere chiamati a rispondere in prima persona dei loro atti” affermano i segretari Gianluca Zilocchi e Stefania Bollati che si rendono disponibili ad un incontro con la nuova amministrazione.

Il comunicato della Cgil

Il comunicato della Cisl

 

 

 

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