Arrivate a Bologna le prime due giovani pazienti oncologiche dall’Ucraina

14 Marzo 2022 15:18

Con un volo proveniente dalla Polonia, sono atterrate ieri sera all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna le prime due piccole pazienti oncologiche ucraine che saranno curate all’IRCCS Policlinico Sant’Orsola. Da giorni, infatti, la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione un totale di venti posti letto nei reparti di oncoematologia pediatrica per garantire assistenza sanitaria alle bambine e ai bambine affetti da malattie tumorali del sistema emopoietico, come le leucemie, i linfomi, i linfosarcomi e i reticolosarcomi. Due posti letti sono previsti anche all’ospedale di Piacenza.

Ieri sera sono arrivate una bimba di soli diciassette mesi, accompagnata dalla mamma e dalla nonna, e una ragazza di sedici anni giunta in Italia assieme alla madre e al fratello di tredici. Ad accoglierli all’aeroporto, una squadra del 118 con tre mezzi di soccorso.

Per i famigliari era già pronto l’alloggio che li ospita, messo a disposizione dall’associazione Ageop Ricerca che ha seguito i casi sin dal primo momento, entrando in contatto direttamente con i medici che avevano in cura le due piccole pazienti, con la Caritas ucraina e con la Caritas in Polonia, dove le due famiglie sono giunte senza seguire i corridoi umanitari ritenuti non sicuri. La bimba, proviene da Kiev e ha raggiunto la città polacca di Katowice con l’auto di famiglia guidata dalla madre, mentre l’adolescente è fuggita con la mamma e un fratello a piedi da Žytomyr, per poi proseguire il viaggio con un pullman.

A coordinare l’arrivo delle bambine dalla Polonia è stata la Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario (Cross) che fa capo alla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, mentre l’Ageop ha mantenuto i rapporti con le famiglie grazie al ponte creato dalla Caritas polacca e dalla Caritas ancora operante in Ucraina.

“Il servizio sanitario regionale è pronto a fare tutto il possibile per garantire assistenza e cure ai profughi ucraini in fuga dalla guerra, a partire dai bambini – ha affermato ancora una volta l’assessore regionale alla salute Raffaele Donini-. Grazie all’associazione Ageop e alla sua rete di relazioni oggi siamo in grado di accogliere le prime due pazienti, ma le porte di tutte le strutture ospedaliere della nostra regione rimarranno aperte per curare fino all’ultima persona che ne avrà bisogno. Il dramma che queste famiglie stanno vivendo è assurdo e inconcepibile, noi non possiamo che stare loro vicino con tutti i mezzi che abbiamo. Diciamo grazie di cuore ad Ageop, alla Caritas, al nostro servizio del 118 che si sono mossi in tempi rapidissimi per organizzare questa accoglienza. Siamo certi – ha concluso Donini – che qui, come in tutta l’Emilia-Romagna e nel nostro Paese, troveranno non solo le migliori cure possibili, ma anche una grande umanità e un grande calore”.

“È stata una grande emozione vedere atterrare l’aereo e abbracciare le famiglie – ha commentato la direttrice di Ageop Ricerca Odv, Francesca Testoni -. Non dimenticherò le parole della nonna della piccola di soli 17 mesi che mi ha riconosciuta dalla voce: ‘Allora sei tu la persona che mi ha guidata al telefono durante le tappe del viaggio’. Saperli adesso al sicuro è una grande consolazione, anche se il mio pensiero è a tutti i bambini e alle loro famiglie che sono ancora intrappolati dalla violenza di questo folle conflitto”.

Le due pazienti curate al Sant’Orsola

L’adolescente di 16 anni faceva parte di un gruppo di cinque minori ammalati che avevano trovato rifugio nel bunker dell’ospedale di Žytomyr. Purtroppo, a causa dell’aggravarsi del conflitto, si sono perse le tracce degli altri quattro bambini e delle loro famiglie. La sua diagnosi, che era stata spedita insieme a quella degli altri bambini, è stata inviata dall’ospedale di Žytomyr alla Caritas polacca e immediatamente comunicata ad Ageop e al dottor Arcangelo Prete, Responsabile di Struttura Semplice per il trapianto di cellule staminali emopoietiche e Terapia Cellulare in età pediatrica dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola.

La cartella della bimba di 17 mesi è stata invece mandata direttamente dalla madre sul cellulare di Francesca Testoni, direttrice di Ageop Ricerca, che ha inviato tutto al dottor Arcangelo Prete.

PER PARTECIPARE ALLA RACCOLTA FONDI PROMOSSA DA LIBERTA’ E ANPAS:
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