Azioni Alitalia, 23 piacentini con il fiato sospeso per il risarcimento

16 Dicembre 2015 18:56

LUN_sa sin Cavazzuti, Miglioli, Cordani

I 23 piacentini che avevano acquistato azioni Alitalia prima del crac, sono con il fiato sospeso. Di certo vi è la condanna del Tribunale di Roma che impone un risarcimento alle parti civili per oltre 355 milioni di euro, dall’altra la difficoltà di recuperare questi soldi da persone fisiche ed in particolare agli ex amministratori condannati per bancarotta fraudolenta e aggiotaggio.
“La strada è in salita, non voglio nascondervelo – ha detto l’avvocato Marta Miglioli di Federconsumatori ai piacentini coinvolti – ma i nostri legali stanno facendo di tutto per capire se vi siano dei beni aggredibili”. La condanna impone il risarcimento solo per chi ha acquistato azioni prima del 2007, ma anche su questo fronte Federconsumatori si sta muovendo: “Abbiamo già presentato appello per cercare di far rientrare tutti i risparmiatori coinvolti”.
Per metà dei piacentini è già stato quantificato il danno, per gli altri è stato fatto appello. In generale le cifre che devono essere risarcite vanno da un minimo di 1.200 euro a un massimo di 15.600 euro.

Federconsumatori ha toccato anche il tasto dolente dei soldi persi dai risparmiatori che avevano acquistato obbligazioni subordinate delle banche Popolare dell’Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e di Chieti. “Per ora sono due i piacentini che si sono rivolti a noi perché interessati nell’acquisto di obbligazioni subordinate della Cassa di risparmio di Ferrara, vogliamo far sapere a tutti i piacentini coinvolti che si possono rivolgere a Federconsumatori per attivare le tutele del caso”.

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