Il primo Natale senza Elisa e il corpo dopo 4 mesi non è ancora stato restituito alla famiglia

31 Dicembre 2019 05:00

Pochi istanti per porre fine alla sua giovane vita, oltre 4 mesi senza poterla salutare. Tanto è il tempo trascorso da quando Elisa Pomarelli è stata uccisa, quel maledetto 25 agosto scorso, nel pollaio di colui che la ragazza credeva un amico sincero e invece era il suo assassino. Massimo Sebastiani, catturato dopo due settimane di fuga, ha confessato subito il delitto ed è in carcere in attesa del processo per omicidio. Ma per ricostruire definitivamente la vicenda mancano evidentemente alcuni tasselli fondamentali e quindi il corpo della povera Elisa non è ancora stato restituito alla famiglia. L’operaio 45enne, ha sempre dichiarato di aver strozzato Elisa nel pollaio che insieme avevano costruito nei pressi della sua abitazione di Campogrande di Carpaneto e di averla portata a Sariano di Gropparello dove l’avrebbe vegliata per giorni prima di seppellirla. Sarà proprio così? Saranno gli esiti definitivi dell’autopsia effettuata il 12 settembre a stabilire la verità.

Gli esami sono stati effettuati dall’Istituto di medicina legale di Pavia alla presenza di tre esperti nominati dalla procura: il medico legale Marco Ballardini, l’esperta di entomologia forense Simonetta Lambiase e il tossicologo Luca Morini. Hanno partecipato anche Giovanni Quaratino, nominato dai genitori di Elisa e per Sebastiani c’erano la criminologa Roberta Bruzzone e il medico legale Novella D’Agostini. Da quel giorno però il cadavere non è più tornato a casa e i genitori e le due sorelle di Elisa non hanno ancora avuto la possibilità di dare l’ultimo saluto alla ragazza, nemmeno a Natale.

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