F1 22 sfreccia a tutta velocità, senza esagerare. La recensione

Di Andrea Peroni 04 Luglio 2022 04:04

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Il weekend di Silverstone non è stato magico solo per i tifosi Ferrari, con la vittoria di Carlos Sainz sul tracciato britannico, ma per tutti i puri e crudi appassionati del mondo dei motori. Codemasters ha infatti lanciato da pochi giorni su console e PC F1 22, il nuovo videogioco ufficiale della massima competizione delle vetture monoposto. Un titolo, il secondo dello studio di Warwickshire da quando è stato acquisito da Electronic Arts, che rimette in luce i grandi pregi della serie scadendo però in alcune zone d’ombra, lasciando un tocco di amaro in bocca per la gestione.

Nel tentativo di rendere più avvincente i Gran Premi, operazione parzialmente riuscita a giudicare da questa prima parte di stagione, la FIA ha introdotto una serie di modifiche al regolamento del campionato, che ovviamente Codemasters ha implementato da subito all’interno di F1 22 con conseguenze talvolta importanti. Il ritorno delle gare sprint, ad esempio, consente di dare varietà e un pizzico di pepe in più alla competizione, mentre le modifiche aerodinamiche alle monoposto, prontamente aggiornate per il lancio del gioco con i modelli più recenti, hanno appesantito le vetture facendo loro perdere velocità. Cambiamenti che si riflettono poi sul gameplay, in questo senso differente dall’esperienza di F1 21 ma ovviamente non troppo distante da esso.

 

Davide Valsecchi e Carlo Vanzini commentano come da tradizione i GP, la cui esperienza generale non è stata sconvolta ma migliorata sotto vari punti di vista tenendo sempre conto delle modifiche al regolamento. Il comportamento degli pneumatici, ad esempio, è molto più realistico rispetto al passato, con sensibili cambiamenti in relazione alla mescola e alla superficie con la quale veniamo a contatto durante la gara. Le opzioni di personalizzazione del carico aerodinamico sono state poi allargate a dismisura, e si tratta di elementi da imparare a padroneggiare al più presto vista una minor agilità della vettura in pista. Elementi che impreziosiscono il lavoro, ma che sarebbero stati maggiormente apprezzati con un lavoro di perfezionamento tecnico del titolo, sottotono rispetto a recenti produzioni come Gran Turismo e Forza Horizon 5 sia per la fisica dei danni, ancora una volta in larga parte dimenticata, sia per il comparto grafico in generale.

A fronte dell’assenza, purtroppo, della modalità Breaking Point, molto apprezzata nel precedente gioco, non mancano ovviamente le modalità principali per giocatore singolo, vero fiore all’occhiello della serie. Carriera Pilota è la prima e più classica, rimasta sostanzialmente invariata da F1 21. In questa modalità, il giocatore è chiamato a creare il proprio pilota fino a farlo emergere nel mondo della Formula Uno – esiste anche la possibilità di attivare la giusta gavetta, partendo dalla Formula 2. La Carriera Pilota è molto malleabile, in quanto il giocatore può personalizzare i weekend di gara senza troppe restrizioni, e rappresenta un lungo viaggio di formazione non solo per l’avatar digitale ma anche per l’utente che assimila conoscenze e migliora le sue abilità nella messa a punto della vettura. A tal proposito, Codemasters ha bilanciato l’esperienza inserendo inoltre nuove possibilità di sviluppo della monoposto.

 

Con Carriera Scuderia arrivano invece una maggiore profondità e cambiamenti rispetto al passato. Si tratta di una sorta di espansione della Carriera Pilota, nella quale il giocatore è chiamato ai medesimi compiti tenendo però un occhio anche all’intera scuderia. L’aspetto gestionale diventa molto più importante, dovendo fare attenzione ai progressi del team, al budget a disposizione e ai reparti della scuderia da migliorare, con effetti tangibili sul prosieguo della stagione. Chi è caccia di brividi e sogna di rivivere le emozioni della Formula Uno in prima persona, troverà certamente in Carriera Scuderia pane per i propri denti.

Veniamo quindi alle novità più corpose in fatto di contenuti, a dire il vero la parte forse più debole dell’intero gioco. Presentata come una delle aggiunte più interessanti, F1 Life è invece una delusione. Questa inedita modalità non ha molto a che vedere con la Formula Uno, se non per il fatto che il giocatore viene chiamato a impersonare un pilota e a gestire la sua vita, specialmente attraverso i social media. Si tratta di una sorta di vetrina dei propri successi da esibire online, nella quale sono però confluite le microtransazioni volute, immaginiamo, da Electronic Arts. Una modalità che ben presto viene dimenticata.

 

Di altra caratura è, fortunatamente, la modalità Supercar, una gustosa variante che abbandona per un attimo le monoposto da F1 e introduce, appunto, le supercar. Guidabili in alcuni intermezzi dei weekend di gara o in una particolare modalità con sfide, le supercar introducono un gameplay differente da quello delle normali vetture di F1 22, anche se non è certo stato posto un accento sull’aspetto simulativo. Guidare una delle supercar presenti, dalla Ferrari F8 Triturbo alla Aston Martin DB11 AMR (sono presenti in tutto 8 auto acquistabili), rappresenta infatti una variante certamente meno profonda e più votata all’arcade, anche se è bene notare che pad, o volante, alla mano, la sensazione di guida restituita da Supercar è molto differente dal gioco base.

In definitiva, F1 22 si conferma come una tradizionale riproposizione dell’annuale videogioco di corse, una spettacolare esperienza per tutti gli appassionati dei motori con però alcune assenze e difetti di troppo che, se corretti in tempo, avrebbero potuto elevare il progetto verso qualcosa di più. A giudicare dalla gestione di F1 Life e del comparto tecnico in generale, ben lontano da altri esponenti recenti del genere, sembra quasi che Codemasters abbia deciso di puntare sull’usato sicuro senza strafare o voler stupire. Colpa forse dell’iter burocratico al quale lo studio britannico è stato sottoposto durante la fase di acquisizione, e dei vari progetti nei quali è coinvolto? Forse sì, ma la speranza è che gli sviluppatori imparino da questi piccoli inconvenienti per tornare nel 2023 con un prodotto eccellente.

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