Web tossico: sviluppatori di videogiochi denunciano insulti e molestie sessuali

Di Andrea Peroni 08 Luglio 2022 03:57

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Giorni da dimenticare, quelli appena trascorsi nel settore dei videogiochi, che a seguito di un periodo di grandi eventi tra Xbox, PlayStation e Nintendo, è tornato alla cruda normalità fatta di pregi e difetti. In questo caso, parecchi difetti.

Tutto è iniziato quando il buon Ron Gilbert ha mostrato il trailer di Return to Monkey Island, il nuovo capitolo della storica serie di avventure punta e clicca, al Nintendo Direct dedicato alle produzioni terze parti. Mentre una grande fetta di giocatori si è detta entusiasta per il ritorno della saga di Monkey Island, parte della community ha invece iniziato a scagliarsi contro il team di sviluppo per lo stile artistico adottato, ben lontano dalla pixel art che molti speravano.

Il risultato è che lo stesso Gilbert, attraverso la sua piattaforma grumpygamer, ha deciso di staccare la spina alla comunicazione social. Dopo le polemiche sono infatti arrivati addirittura insulti e minacce da parte di utenti ben poco socievoli, e Gilbert ha optato per la strada più drastica: cancellare i commenti con attacchi personali e chiudere la comunicazione riguardo il gioco. In poche parole, a causa di una branca di utenti tossici, le informazioni su Return to Monkey Island saranno centellinate, nonostante manchino pochi mesi alla sua uscita.

Incredibile ma vero, quello che ha vissuto il padre di Monkey Island è stato solo l’antipasto di un’altra assurda pagina del settore. Alla fine dello scorso mese, stando ai rumor, Sony era pronta ad annunciare al mondo la data di uscita di God of War: Ragnarok, la nuova enorme produzione di Santa Monica Studio in sviluppo da anni. I fan in spasmodica attesa del ritorno di Kratos e Atreus hanno scoperto solo da poco che il gioco sarà lanciato su PS4 e PS5 il 9 novembre, ma tale annuncio si è fatto attendere parecchio. Da queste premesse, la schiera più meschina e troglodita di videogiocatori si è messa in movimento.

Estelle Tigani, produttrice cinematografica di Sony Santa Monica, ha infatti dichiarato sui propri profili social di essere stata oggetto di molestie sessuali. Vari utenti, anonimi, hanno pensato bene di inviare la foto delle proprie parti intime alla donna, aggiungendo che avrebbero fermato l’invio di queste scandalose immagini solo in cambio della data di uscita di God of War: Ragnarok.

La notizia, oltre ad aver fatto il giro del mondo, ha mandato su tutte le furie Cory Barlog, direttore creativo dello studio in questione il quale si è scagliato senza mezzi termini contro queste persone e ha difeso ancora una volta una categoria di lavoratori sempre al centro dei riflettori e privi purtroppo di tutele, specie dal crudele mondo del web. Al coro di solidarietà verso Tigani si sono poi unite altre personalità di spicco del settore come Aaron Greenberg, capo dell’home marketing di Xbox.

Il fenomeno delle molestie virtuali, in varie forme, si sta purtroppo amplificando sempre di più. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di quanto la cultura digitale e l’impiego di internet siano sottovalutati da molti utenti, i quali vedono nella rete un luogo dove poter dire e fare tutto ciò che si desidera senza avere a che fare con la benché minima conseguenza. Non è assolutamente così, ed è ora che tutti imparino a crescere.

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