Primarie Pd, De Micheli in corsa. Reggi polemizza ma ci pensa

12 Dicembre 2012 19:00

Paola De Micheli e Roberto Reggi

Paola De Micheli ci sarà, Roberto Reggi attacca ancora le regole, ma ci pensa.
In attesa di capire quale sarà il regolamento definitivo e che criteri saranno fissati per le candidature, il Partito democratico di Piacenza è già in fibrillazione per le Primarie del 29-30 dicembre con cui saranno eletti i candidati da inserire nelle liste bloccate per le elezioni Politiche 2013.
Secondo i primi calcoli, la nostra provincia dovrebbe avere uno o al massimo due propri rappresentanti nelle posizioni “buone” per Camera e Senato: “Tutto è ancora in fase di definizione – ha spiegato il segretario provinciale, Vittorio Silva – ma a quanto pare la suddivisione all’interno delle liste  bloccate avverrà tenendo conto del “peso” in termini di voti che ciascun territorio ha sul totale regionale. Quindi penso che per Piacenza ci sarà sicuramente un parlamentare certo, vale a dire entro la posizione numero 20 dell’elenco alla Camera, e probabilmente anche un secondo, tenendo conto che in caso di vittoria potremo contare anche sul premio di maggioranza”.
Ma chi si candiderà? Per il piacentino Maurizio Migliavacca, segretario organizzativo nazionale, sembra quasi certo l’inserimento in un listino nazionale slegato dalle Primarie, mentre Paola De Micheli dovrà probabilmente sottoporsi a questo passaggio per tornare in Parlamento. “Mi metterò a disposizione del Partito democratico e degli iscritti – ha detto la deputata piacentina – che valuteranno la mia candidatura. Ho sempre lavorato per il nostro territorio e così sarà anche per la decisione relativa alla candidatura in Parlamento”.
A quanto pare la componente renziana, che nella nostra provincia ha ottenuto il 40 per cento alle recente ballottaggio per le Primarie di coalizione, pensa di opporle un nome forte. Ad esempio l’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi, braccio destro di Matteo Renzi: “Io mi presenterò se saranno consultazioni aperte a tutti i cittadini, non mi interessa essere nominato, quello lo lascio a chi ci è abituato. Già la data è molto discutibile, speriamo che almeno le regole siano il più trasparenti e inclusive possibile. Le nomine decise dall’alto mascherate da elezioni non sarebbero serie”. In caso contrario, i renziani potrebbero puntare su altri primi cittadini come Alessandro Ghisoni di Podenzano o Gianluigi Molinari di Vernasca, sperando di far fruttare i consensi riscossi soprattutto in alcune zone del nostro territorio.

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